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Otto e Mezzo, Marco Travaglio gela Lilli Gruber sul vaccino: "Nemmeno con una pistola puntata alla tempia"

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Marco Travaglio contrario a vaccinare i minori di 12 anni. A dirlo è lui stesso in collegamento con Lilli Gruber su Otto e Mezzo. La puntata di giovedì 25 novembre va infatti in onda dopo l'ufficializzazione di Roberto Speranza. Il ministro della Salute ha annunciato che è arrivata l’approvazione dell’Ema sul vaccino prodotto da Pfizer e destinato ai bambini dai 5 agli 11 anni. Secondo i dati disponibili, l’efficacia dell’inoculazione nei più piccoli è al 90,7% e gli effetti collaterali registrati sono soltanto temporanei e piuttosto lievi: il classico dolore al braccio o qualche linea di febbre, ma nulla di più.

 

 

"Io nemmeno se mi puntano una pistola alla tempia lo farei farei a mio figlio - replica però il direttore del Fatto Quotidiano mentre la conduttrice gli chiede il motivo -. Non mi fido, ci sono tanti esperti che dicono cose diverse". A quel punto Travaglio cita Andrea Crisanti: "È difficile fare trial sui bambini - dice il microbiologo -. Nelle fasi sperimentali si parla sempre di poche migliaia. Ci possono essere effetti rari riscontrabili solo su grandi numeri".

 

 

E ancora: "Se il vaccino causasse la morte o il danno di 1 bambino su 100 o 200mila non sarebbe giustificato. Noi dovremmo vaccinare 10 milioni di giovanissimi. Anche se fossero solo 150 casi, sarebbe inaccettabile vaccinarli". Tutte osservazioni che non rassicurano Travaglio e che gettano il caos in studio, con la Gruber che non sa come replicare.

 

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