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Piazzapulita, Alessandro Di Battista "ministro in cambio della Boschi". Quale poltrona voleva dargli Conte

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Potevamo avere Alessandro Di Battista al governo, come ministro. Lo conferma il diretto interessato, con un ghigno di soddisfazione per il rischio mancato (nostro, ma forse pure suo visto l'alto pericolo di figuracce e guai correlati al ruolo di responsabilità). 

 

 

 

 

 

Ospite di Corrado Formigli a Piazzapulita, su La7, l'ex deputato ed ex esponente del Movimento 5 Stelle, che al partito e al Parlamento ha preferito prima viaggi e reportage pagati dal Fatto quotidiano e ora, pare, un'avventura politica in solitario opposta agli "irrilevanti" (parola sua) pentastellati, torna su quanto accaduto giusto qualche mese fa. 

 

 

 

 

 

 

 

"Potevo diventare ministro nel 2018 e anche dopo", rivela togliendo la parola ad Antonio Padellaro del Fatto, che ne stava tessendo le lodi per il "coraggio" con cui aveva rifiutato una poltrona di potere. "Anche con il Conte bis, quando mi venne chiesto di fare il ministro in cambio di un ministero anche a Maria Elena Boschi e io dissi piuttosto preferisco non esserci".

 

 

 

 

 

 

"Qual era lo scambio? Lei ministro dove?", chiede Formigli. "Probabilmente alle politiche europee, non lo so...". "E la Boschi invece?", insiste il conduttore. "Non lo so, ma quando mi venne fatto quel nome ho preferito farmi da parte". "Chi glielo fece quel nome?". "Patuanelli (Stefano Patuanelli, grillino, ex ministro dello Sviluppo nel governo Conte 2 e attuale ministro dell'Agricoltura nel governo Draghi, ndr), stava facendo le trattative per conto di Luigi (Luigi Di Maio, ex capo politico del M5s, ndr) e mi disse: 'Quelli del Partito democratico, che ti detestano, vogliono in cambio un posto per la Boschi'. Io dissi: piuttosto che far tornare quel nome mi faccio da parte io".


 

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