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Non è l'Arena, Andrew Spannaus: "Resistenza ucraina? Tutto come pianificato". Cia contro Putin: la guerra in tutta l'Est Europa

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Andrew Spannaus è un esperto di geopolitica intervistato dalla redazione di Massimo Giletti, che ha mandato in onda le sue dichiarazioni nel corso della puntata di Non è l’Arena di domenica 20 marzo. L’americano ha sostanzialmente confermato quello che era apparso chiaramente dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, ovvero che stavolta gli Stati Uniti si erano mossi con largo anticipo, quando ancora nessuno credeva ai loro allarmi sull’imminente invasione russa.

 

 

E invece la storia ha dimostrato che gli americani sapevano tutto da mesi e che quindi avevano preparato gli ucraini alla resistenza che ha prodotto il pantano in cui si è infilato Vladimir Putin, costretto a continuare una guerra che nei suoi piani originari doveva essere rapida e quasi indolore. “C’è stato un errore politico dell’Occidente - ha dichiarato Spannaus - non rendersi conto di quanto sia fondamentale per la Russia quella zona di cuscinetto. Trattare la Russia come un paese poco importante è piuttosto pericoloso, ma la difesa ucraina sta procedendo come pianificato dagli Usa”.

 

 

Secondo l’esperto americano, c’è un “progetto Usa per creare la resistenza nei paesi dell’Est in caso di invasione russa. Hanno addestrato le forze speciali e i soldati, hanno anche creato un programma per un ponte tra esercito e popolazione civile per resistere. Il più grande errore di Putin è di aver invaso tutto il paese: poteva occupare soltanto il Donbass, adesso la minaccia russa è spuntata. Invadere i paesi baltici? Ma dove vai… La genialità della strategia americana è costata chiamare il bluff. Cia coinvolta? Sì, ha avuto un ruolo principale nel gestire questa crisi dall’anno scorso in poi, ha capito cosa voleva fare Putin”.

 

 

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