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Roman Abramovich "come il fango", cloropicrina: l'ipotesi, come è stato avvelenato l'oligarca russo

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Roman Abramovich è stato avvelenato. Dopo l'indiscrezione era arrivata la conferma da parte del suo portavoce e ora la notizia si infittisce di dettagli. Secondo alcuni esperti internazionali l'ex patron del Chelsea potrebbe essere stato avvelenato con cloropicrina, un agente chimico utilizzato nella Prima Guerra mondiale. L'oligarca russo avrebbe avvertito i primi sintomi, soffocamento e lacrimazione continua, dopo i colloqui di pace tra Ucraina e Russia.

 

 

Ricoverato in un ospedale in Turchia, Abramovich secondo il Daily Mail si sarebbe rivolto così ai medici: "Stiamo morendo?". Oltre al magnate anche alcuni funzionari ucraini avrebbero accusato sintomi simili, nonostante la smentita. Secondo quanto riportato dal giornalista investigativo Christo Grozev, citato dal quotidiano britannico, un team di esperti ha convenuto che la cloropicrina è la sostanza chimica più probabilmente utilizzata nell'attacco. Solo successivamente i sintomi come la cecità sono scomparsi permettendo ad Abramovich di rimettersi in piedi. 

 

 

Ma cos'è la cloropicrina, nota anche come nitrocloroformio? La sostanza è usata in agricoltura come fumigante del suolo ed è vietata per uso militare. Può essere rilasciata nell'aria con spruzzi di liquidi o può contaminare l'acqua e il cibo. Può essere assorbita attraverso l'inalazione, l'ingestione e i pori della pelle. L'inalazione di vapori in concentrazioni superiori a una determinata soglia per dieci minuti risulta generalmente letale. Potrebbe essere il caso dell'oligarca. Secondo il portavoce infatti sia Abramovich che i negoziatori avrebbero mangiato e bevuto solo cioccolata e acqua sigillate. Motivo questo che farebbe pensare che la dose di sostanza tossica sarebbe stata modesta, non tale dunque da mettere a repentaglio la vita delle persone prese di mira.

 

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