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Roberto Vecchioni, il dramma: "Ero sulle colline a Scandicci e...", come ha scoperto di avere le corna

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Non c'è un posto migliore degli altri per scoprire un tradimento: l'infedeltà fa male ovunque, anche quando tutto attorno c'è un panorama mozzafiato che rende il cuore più leggero. È successo anche a Roberto Vecchioni. Il cantautore lo ha raccontato a Caterina Ruggi D’Aragona nell'intervista per il corriere.it. "Ero sulle colline intorno a Scandicci con la mia prima moglie, quando ho scoperto il suo tradimento", rivela Vecchioni. "E il matrimonio è finito. Lo sfondo troppo bello strideva con il mio dolore, perciò scappai via. Ma Firenze non ha colpe; è simbolo dell’umanità, perché da lì inizia l’Italia, e mi ispira solo pensieri positivi". 

 

 

Nell'intervista Vecchioni, che sarà al Politeama Pratese giovedì per una tappa della tournée L’Infinito, parole e musica, parla anche dei suoi figli. "L’unico piccolo dramma dei miei figli", dice, "è il senso imitativo del padre. Si sentono artisti, un po’ fuori dal mondo, con velleità letterarie. Forse è colpa mia: li ho fatti sognare troppo, di realtà ne ho data poca. Ma è di realtà che c’è bisogno per confrontarsi con la vita, con le persone, con il lavoro". Vecchioni racconta anche come ha vissuto l’omosessualità della sua primogenita. "Francesca aveva 15 anni quando venne da me impaurita sussurrando 'Papà ti devo dire una cosa'. Le chiesi: 'Che c’è? Sei drogata? Ti sei innamorata di un assassino? No? Allora vaf..., mi hai fatto prendere un colpo'. L’ho sempre saputo, e non ci ho mai badato. Trent’anni fa, sono stato un anticipatore. Credo che l’amore sia universale e ciascuno possa fare le sue scelte. Ho accompagnato Francesca tre volte ad Amsterdam per la fecondazione assistita; alla fine sono arrivate due gemelline che oggi hanno 9 anni. So che lei l’ha fatto per me, perché voleva farmi diventare nonno. Poi anche Carolina ha avuto due figlie. Per tutte e quattro, sono un nonno che gioca tanto".

 

 

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