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Gruppo Wagner, "ecco chi ci paga": la rivelazione di Marat Gabidullin travolge il Cremlino, ora è tutto chiaro

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"All'inizio ero un pilota delle forze armate russe". Marat Gabidullin, ex membro del gruppo Wagner, ha parlato di come è arrivato a essere un mercenario in Russia. In collegamento con Tiziana Panella a Tagadà su La7, ha spiegato che durante un periodo difficile della sua vita, ha considerato di arruolarsi in quella compagnia paramilitare privata, operativa in diversi conflitti: "Quello era un lavoro vicino a tutto quello che io facevo nell'esercito. Allora ho pensato di sfruttare quella possibilità per continuare a essere militare", ha detto.

 

 

 

"Quando ero in azione come comandante prendevo circa 1300 rubli al mese. E' tantissimo se prendiamo in considerazione lo stipendio medio in Russia, almeno 10 volte superiore", ha proseguito Gabidullin. Che ha parlato anche delle sue missioni: "Sono stato prima nel Lugansk, poi sono stato mandato in altre missioni in Siria contro l'Isis". In riferimento al Donbass, però, ha aggiunto: "La situazione nelle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk non corrisponde a quello che racconta la propaganda russa". L'ex mercenario ha rivelato anche di essere stato contattato: "Poco tempo prima dell'inizio della guerra, a ottobre, mi avevano chiesto di tornare in una nuova compagnia privata, ma io ho rifiutato". 

Marat Gabidullin a Tagadà, il video dell'intervento 

Sui vantaggi che comporta l'arruolamento di mercenari, Marat Gabidullin ha detto: "Il nostro livello di preparazione è alto e nessuno piange per la nostra morte". Infine, commentando le dichiarazioni del ministro degli Esteri Lavrov, che aveva detto non ci fosse alcun legame tra il gruppo Wagner e il governo russo, l'ex mercenario ha detto l'opposto: "I gruppi privati non possono avere nessun tipo di armi secondo la legislazione russa, quindi quelli che ce le hanno le hanno solo col permesso dello Stato".

 

 

 

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