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Non è l'arena, Myrta Merlino: "Sono rimasta per essere solidale, ma...", bordata a Giletti

Myrta Merlino

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Myrta Merlino ha appena chiuso questa ultima edizione de L'aria che tira su La7 che è stata molto impegnativa, tra Covid, elezioni del presidente della Repubblica e la guerra in Ucraina. "Con la pandemia ho fatto una scelta di campo netta, pro scienza, pro vaccini, con la salute sono stata partigiana. La credibilità, parlando di guerra, è altrettanto importante: esiste un aggressore e un aggredito, ma il giornalismo non può prescindere dalle opinioni personali", spiega la conduttrice in una intervista a La Repubblica, "le parole del Papa sui buoni e i cattivi hanno indignato tanti. Ho avuto in studio Rula Jebreal e Michele Santoro, su posizioni opposte".

 

 

Ed è anche stata in studio a Non è l'arena, sempre su La7, con Massimo Giletti collegato da Mosca. Una puntata che ha scatenato le polemiche sulla propaganda russa in Italia. "Sono rimasta da Giletti per essere solidale ma senza fare sconti", spiega la Merlino. "La gente deve avere gli anticorpi per capire come la propaganda costruisce racconti paralleli. Maria Zakharova ha un atteggiamento spaventoso. Tra social e fake news, è importante capire dove sia la verità".

 

 

Perché ci vuole più senso di responsabilità. "La domanda è: siamo in grado di dare agli spettatori gli strumenti per capire? L'aria che tira è una barca leggera che può prendere il vento, appena arrivano i grandi fatti veniamo scelti". Per la prossima edizione, conclude la Merlino, "vorrei le persone in studio, che mi danno calore, sono un animale sociale", "la nuova frontiera è fare tv da qualsiasi luogo".

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