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In Onda, la sparata di Massimo Giannini: "Dimissioni di Draghi colpa di Salvini"

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Una prodezza, ammettiamolo, indimenticabile, clamorosa, quasi irraggiungibile, quella di Massimo Giannini a In Onda. Nel giorno della crisi di governo, infatti, il direttore de La Stampa era ospite di David Parenzo e Concita De Gregorio al programma su La7. E di quale prodezza si parla? Presto detto: Giannini è riuscito ad attribuire la responsabilità di questa crisi di governo a... Matteo Salvini

 

Incredibile ma vero: nel giorno dei deliri di M5s e Giuseppe Conte, con uscite dall'aula e proposte farneticanti (quando Draghi aveva detto chiaro e tondo da giorni che senza fiducia avrebbe lasciato), Giannini punta il dito contro il leader della Lega. La prende larga, e spiega: "C'era caos già prima. In questa maionese impazzita si fa fatica a capire chi sta con chi. Voglio fare un passo indietro, però: il M5s non può vincere più un bel niente. Possono solo recuperare il 2% con il ritorno di Di Battista. È una vittoria? No, è una patetica riduzione del danno. E io penso che ci stia, perché il vero problema del M5s in questi mesi è stato stare un po' di qua e un po' di là. Così ha perso tutti", conclude il lungo preambolo.

 

Dunque, il direttore aggiunge: "La scelta netta premia, ma il problema è: davvero è netta? Io credo infatti che alla fin fine, ad innescare l'accelerazione della crisi ieri, più che la scelta del M5s di non votare la fiducia, che è la leva che fa saltare tutto, ecco credo che dal punto di vista di Draghi siano state le uscite di Salvini del pomeriggio. Ha iniziato a chiedere la Luna, cinquanta miliardi da mettere nelle tasche degli italiani. È questo che ha spinto Draghi a dire mi fermo", conclude Giannini. Semplicemente... sbalorditivo.

Giannini a In Onda: clicca qui per vedere il suo intervento

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