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Mario Draghi? "Mi devo scusare, la crisi è colpa mia": impensabile, chi vuota il sacco

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Un'intervista pirotecnica, divertente, frizzante, quella concessa da Giorgio Lauro a La Stampa. Lui, assieme a Geppi Cucciari, è il conduttore di Un giorno da pecora, lo storico programma di Rai Radio 1, format di satira politica che il prossimo anno compirà il 15esimo anno di età. 

Lauro è un milanese trapiantato a Roma, ha 54 anni e ha iniziato la sua carriera moltissimi anni fa a Radio Popolare con Sergio Ferrentino e quella che sarebbe diventata la Gialappa' s Band. E nel corso dell'intervista, rivela il suo senso di colpa nei confronti del premier, Mario Draghi. Senso di colpa dovuto alla crisi di governo.

 

Quando gli chiedono "come ha preso la notizia della caduta del governo?", Lauro risponde: "Con un po' di senso di colpa. Mi voglio scusare con Mario Draghi: prima gli abbiamo ostacolato la corsa al Quirinale facendola spoilerare dal suo barista. E poi, quando il professor Domenico De Masi ci ha raccontato che il premier parlava male di Giuseppe Conte con Beppe Grillo, abbiamo fatto scattare la crisi", ha spiegato con ironia riferendosi a due degli eventi considerati cardine per l'innesco della caaduta di governo.

"Si sente più in colpa di Salvini, Berlusconi e i 5 Stelle?", aggiungono. E Lauro: "Non mi pare che loro si sentano in colpa". Dunque si godrà le vacanze... O forse no: "Iniziate nel modo peggiore. Appena terminato il programma mi è venuto il Covid, dopo che lo avevo schivato per due anni, facendomi prendere universalmente in giro per le precauzioni maniacali. Ho tolto la mascherina mezzo minuto ed è successo. Avevo ragione io", conclude Giorgio Lauro.

 

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