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Mike Bongiorno da Silvio Berlusconi, il gesto che non ha mai digerito

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Un Mike Bongiorno che non ti aspetti quello raccontato da Aldo Grasso sul Corriere. Il critico televisivo ricorda una cena, dopo un convegno a Stresa, a Villa Zuccoli, una villa di proprietà della moglie Daniela a Dagnente. Era presente anche Carlo Freccero quando, in mezzo a mille prelibatezze (Mike testava uno per uno i prodotti di cui faceva la pubblicità: dalla grappa agli yogurt, il caffe, la carne in scatola, i prosciutii, i salami e perfino il materasso), ha rivelato come conobbe Silvio Berlusconi. "Un giorno mi telefona un signore che si presenta come Silvio Berlusconi", disse Mike Bongiorno ad Aldo Grasso. "Era il 1977. Disse che voleva incontrarmi, ma io non avevo la più pallida idea di chi fosse. Chiesi in giro e mi dissero che era un costruttore, che aveva fatto Milano 2. All'inizio pensai addirittura che volesse vendermi un appartamento. Comunque accettai di vederlo e ci incontrammo in un ristorante. Dopo un quarto d'ora mi resi conto che quell'uomo era di una brillantezza incredibile e avrebbe fatto una grande carriera". 

 

Aldo Grasso riporta le parole di Mike quando il Cav gli offrì il primo contratto: "Quando Berlusconi mi disse che dovevo lavorare solo per lui io gli chiesi quale compenso mi avrebbe dovuto dato. Calcola che allora in Rai guadagnavo pochino: due milioni a puntata per un massimo di 26 puntate all'anno, non una di più perché sennò dicevano che erano obbligati ad assumermi. Seicento milioni di lire. E io: Per quanti anni?. E lui: Ma per un anno, benedetto uomo! Per un anno! Con quello che pagano gli sponsor, seicento milioni è una cifra normale! Non credevo alle mie orecchie", ammise Mike con Grasso. Da quel momento Mike Bongiorno è stato l'uomo di punta per Mediaset e per molto tempo è stato amore ricambiato. Poi però la delusione. Ricorda Aldo Grasso che quando a Mediaset misero i tornelli per entrare, Mike Bongiorno visse il tesserino magnetico come un'onta. "Se quell'impresa era così grande il merito era anche un po' suo. Da vecchio bambino pensava che le porte dovessero spalancarsi al suo passaggio", scrive Grasso.

 

 

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