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Quarta Repubblica, la rivelazione di Leo: "Cosa cambia sulle cartelle"

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Maurizio Leo è stato ospite di Nicola Porro a Quarta Repubblica, su Rete4. Il deputato di Fratelli d’Italia nonché viceministro all’Economia si è occupato delle cartelle esattoriali e ha spiegato come è possibile fermare quello che lui ha definito un “diluvio”. “Questa massa di cartelle - ha esordito - è perché nel corso del tempo si sono avvicendati tanti provvedimenti in base ai quali, dopo l'iter che parte dagli avvisi di accertamento spesso non onorati dai contribuenti, si traducono in cartelle esattoriali”.

 

 

"In una situazione normale - ha proseguito Leo - si dovrebbe togliere di mezzo questa massa di cartelle non riscuotibili. Faccio degli esempi: i deceduti - ci sono delle cartelle che hanno raggiunto i deceduti e purtroppo non possono più essere onorate - i falliti. Tante cartelle riguardano soggetti che non possono più adempiere alle loro obbligazioni tributarie: queste cartelle vanno necessariamente tolte di mezzo. Sulle restanti cartelle bisogna fare una selezione”. Quindi il viceministro ha spiegato cosa vorrebbe fare il governo presieduto da Giorgia Meloni.

 

 

“Se ci sono cartelle il cui ammontare non supera i 1000 euro - ha dichiarato Leo - i costi di riscossione sono più elevati rispetto a quello che si può riscuotere. Se la cartella è di 800 euro il costo di riscossione è molto più elevato - solamente le cartelle sino al 2015, già un provvedimento analogo fu adottato dal 2000 al 2010 si azzerarono queste cartelle. Ora se portiamo quella data e la spostiamo in avanti al 2015, tutte le cartelle di un valore inferiore a 1000 euro possono essere cestinate. Non perché vogliamo fare condoni, sconti - ha chiosato - ma perché gli oneri di riscossione sono più elevati”.

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