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Chef Rubio denunciato dalla Segre rincara la dose: "I silenzi sono odio"

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"I silenzi di parte sono odio, non chi resiste”: Gabriele Rubini, noto al pubblico come Chef Rubio, risponde così su Twitter dopo la denuncia di Liliana Segre. Lui, infatti, rientra tra le 24 persone che la senatrice a vita avrebbe denunciato per insulti e minacce online. "Per tanto tempo sono stata in silenzio su queste persone che mi insultano, ma adesso lo denuncio. Poi è anche cattivo augurarmi la morte a 92 anni", aveva detto la Segre lo scorso 9 novembre durante il Forum nazionale delle donne ebree d'Italia. Il 39enne, in particolare, aveva puntato il dito contro il “vergognoso silenzio sistematico” su quella che bollava come “pulizia etnica” contro i palestinesi in Israele. 

La notizia della denuncia da parte della Segre ha fatto il giro del web in pochissimo tempo. E a stretto giro è arrivata la replica di Chef Rubio: "Chiedere a Liliana Segre di denunciare i crimini della colonia d’insediamento israeliana e dell’esercito nazista che da 74 anni porta avanti la pulizia etnica del popolo nativo palestinese (semita) sarebbe incitare all’odio?”. A fine tweet la bandiera palestinese.

Chef Rubio, poi, ha ripreso un tweet dell'aprile 2021 commentando: "Questa è la famosa istigazione all'odio". Nel vecchio tweet si legge: "Palestinesi? 'Non mi occupo di politica'. Cit. Liliana Segre. Vedo che però te ne occupi quando si tratta degli ucraini. Lasciami dire che il tuo silenzio sistematico nei confronti della pulizia etnica che il popolo palestinese sta subendo da 74 anni è disgustoso".

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