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Corrado Formigli, delirio contro Salvini: "Censura! Nel paese delle banane..."

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Tra chi da sinistra si prodiga in difesa di Roberto Saviano c'è anche, ovviamente, Corrado Formigli. Che il conduttore de La7 sia schierato con lo scrittore non è cosa nuova. Basta pensare che insieme a Michela Murgia e Paola Belloni (ex lady Schlein), ha presenziato una delle udienze per il processo in cui Saviano è alla sbarra per diffamazione dopo aver definito "bast***a" Giorgia Meloni. Insomma, quello di Saviano è un vizio, così come lo è anche per Formigli. Se infatti, al prezzo di essere messo ai margini della Rai per violazione del codice etico, lo scrittore è tornato a dare del "ministro della Malavita" a Matteo Salvini, ecco che Formigli è tornato a difendere mister Gomorra.


Come? Con un tweet. "Roberto Saviano critica Matteo Salvini per delle (oggettive) fake news diffuse dal ministro. Subito dopo la Rai cancella il programma di Saviano. In un paese civile, questa è censura. Nel paese delle banane e dei meloni, è 'applicazione del codice etico'". Il giornalista parla dunque di "fake news". Peccato però che le ingiurie che gli sono costate il posto in Rai non siano notizie fasulle, ma - appunto - offese e insulti belli e buoni. Non a caso per le stesse dichiarazioni Saviano è a processo da tempo. Dall'altra parte, Salvini.


Nel dettaglio, il cinguettio che si è rivelato decisivo per l'allontamanento da Viale Mazzini recitava: "Che faccia tosta! Ma quando passerà al Ministro della Mala Vita il vizio di mentire? In ogni sede, anche in sede giudiziaria, è stato chiarito che Carola Rackete non ha mai compiuto nessun atto ostile e che anzi ha agito nel rispetto della vita umana. Il Ministro della Mala Vita, invece, accusato di diffamazione aggravata nei confronti di Carola Rackete, è stato protetto dai suoi sodali in Parlamento". Già: Salvini accostato a più riprese a un "malavitoso". Non si tratta di critica, ma di insulto. O peggio, di diffamazione.

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