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Generale Vannacci, ora rompe il silenzio: "Razzista e omofobo? Ecco la verità"

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Non intende fare passi indietro il generale Roberto Vannacci, che con un libro autoprodotto ha scatenato un putiferio. Tra frasi contro gli omosessuali e gli immigrati e pro-Putin, l’attuale comandante dell’Istituto Geografico Militare ha costretto l’esercito a prendere le distanze e il ministro Guido Crosetto ad avviare un procedimento. Intervistato da Il Giornale, Vannacci non mostra alcun rimorso: “Se metterò a rischio la carriera lo avrò fatto per una causa giusta, la lotta al pensiero unico”. 

 

 

Tra i tanti passaggi controversi presenti nel libro, uno dei principali è quello sugli omosessuali, ritenuti “non normali” dal generale. “Io normale non sono mai stato - ha provato a spiegare a Il Giornale - ho fatto una carriera nei corpi speciali, non unità normali, e sport più anormali possibili. Quindi sono in buona compagnia con tutti gli omosessuali del pianeta. Parto dall’etimologia della parola: normalità significa rispondere a una norma, una consuetudine. La normalità o anormalità non sono buone o cattive, ma rispecchiano delle statistiche”. 

 

 

Un’arrampicata sugli specchi che difficilmente convincerà l’esercito, che ha preso subito le distanze da Vannacci e dal suo libro. “Me lo aspettavo - ha dichiarato il generale - ma sono io ad averlo fatto specificando che il libro non rappresenta in alcun modo una posizione istituzionale o governativa. Ovviamente bisogna fare lo sforzo di leggerlo e non basarsi su frasi estrapolate utilizzate come gogna mediatica”. 

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