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Giulia Cecchettin, chi è la donna dietro l'attacco della sorella Elena a Salvini

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Da dove nasce l'attacco a Matteo Salvini? Elena Cecchettin, sorella di Giulia, la ragazza uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta, rintracciato e arrestato in Germania, ha condiviso sul suo profilo Instagram alcuni post sui femminicidi tra i quali, osserva il Giornale, ce n'è uno di Carlotta Vagnoli, scrittrice, attivista e femminista, nel quale si sottolinea che la Lega "insieme a FdI, che però ha scelto l’astensione, a maggio ha votato contrariamente alla ratificazione della convenzione di Istanbul" ovvero della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne e la violenza domestica. Così, scrive Elena citando l'attivista, "nel caso voleste altri motivi per comprendere quanto il femminicidio sia un omicidio di Stato".

La stessa Vagnoli, riporta il Giornale, "pochi giorni fa aveva firmato con altri duecento intellettuali e attivisti una lettera alla Rai contro la trasmissione di Nunzia De Girolamo che aveva ospitato della ragazza vittima dello stupro di Palermo, accusando il programma di spettacolarizzazione e di pornografia del dolore".

Non solo, la Vagnoli ha anche criticato Giorgia Meloni dopo la scelta di separarsi da Andrea Giambruno: "Qui non siamo davanti a una liberazione femminista della Presidente - come ho amaramente letto un po’ troppo in giro - Qui siamo davanti alla volontà di arginare un danno d’immagine e di dare un chiaro segnale politico (…) non c’è niente di femminista".

 

 

E sullo spot dell’Esselunga Carlotta Vagnoli si era spinta oltre: "Lo spot si inserisce in un contesto filo-governativo ben preciso. Alcune aziende (…) stanno attivando delle iniziative mirate a ricostruire una solida immagine della famiglia tradizionale tramite una serie di collaborazioni con il Ministero della famiglia, natalità e pari opportunità".

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