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Prima della Scala, sfregio del violista a La Russa: "Non gli stringo la mano"

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"Perché la Cgil e l'Anpi-Scala hanno innescato una polemica nei confronti della seconda carica dello Stato? Ci spieghi bene, anche perché il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non ci sarà, la più alta carica presente sarà proprio il presidente del Senato": David Parenzo lo ha chiesto al violista Francesco Lattuada, in collegamento con L'Aria che tira su La7. E lui ha risposto: "La direzione della Scala legittimamente ha deciso di far eseguire l'inno di Italia nonostante l'assenza del presidente. Il cerimoniale stretto direbbe che l'Inno si esegue soltanto in presenza del Presidente della Repubblica, ma si è voluto dare un segnale anche col presidente del Senato. Nei giorni scorsi abbiamo iniziato a capire - parlo della delegazione sindacale a cui appartengo - che gli onori che normalmente sarebbero stati riservati al presidente Matarella sarebbero andati al presidente del Senato".

A quel punto, poi, Lattuada ha sottolineato: "Non ci sarebbe nulla di male, in generale, se non per il fatto che il senatore La Russa non è che abbia mai preso le distanze in maniera decisa dal fascismo. La Russa fa fatica a dichiararsi antifascista, quando gli si pone la domanda direttamente svia dicendo che nella costituzione non è scritta la parola anti-fascismo". Il violista, che suona nell'orchestra del teatro, ha precisato che "il mio obbligo lavorativo e anche morale è quello di suonare al meglio. Dopodiché è una cortesia istituzionale, la direzione della Scala normalmente chiede una delegazione dei lavoratori che vada a salutare le autorità...". "E lei non andrà a stringere la mano a Ignazio La Russa?", lo ha incalzato quindi Parenzo. E lui ha risposto: "No, noi abbiamo voluto posizionarci come Cgil e Anpi". 

Qui l'intervento del violista Lattuada a L'Aria che tira

 

 

 

A quel punto ha preso la parola la giornalista Laura Tecce, presente in studio, che a Lattuada ha chiesto: "Che cos'è l'Anpi Scala? Mi risulta nuova e grottesca. Cosa c'entrano i partigiani alla Scala?". "Mi stupisce la domanda - ha risposto allora il violista - buona mattinata signora, io non la conosco personalmente. Le rispondo pacatamente: la Scala è un luogo di arte e musica, ma è anche un luogo politico da tanti anni. Lo dicono i fatti: l'unità di Italia è stata annunciata dal palco reale del Teatro alla Scala...".

 

 

 

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