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Cruciani: "E' il Navalny italiano", la sentenza che spiazza

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Giuseppe Cruciani, nell’ultima puntata de La Zanzara su Radio 24, ha difeso il generale Roberto Vannacci. "La notizia è vergognosa. Quello che abbiamo sentito in queste ore dovrebbe meritare una ribellione. Precisiamo subito: io l’ho visto una sola volta vita mia e ci saremmo sentiti al telefono tre volte quindi non ho alcun legame, ho solo una stima perché una persona che ha il coraggio di esprimere le proprie idee", dice il giornalista secondo quanto riporta Nicola Porro sul suo sito.

"È una persona che dice quello che pensa; alcune cose le condivido, mentre altre no".

 

 

Secondo Cruciani "ci dovremmo tutti ribellare all’accerchiamento che gli stanno facendo. Peggio di un tiro al piccione, anzi di un tiro al Vannacci. La situazione sta diventando anche pericolosa. Nell’accusa di istigazione all’odio razziale c’era solo del ridicolo, ma era comunque un attacco alla libertà di espressione. Finché si trattava di piccole cazz*** da parte di organizzazioni chi se ne fo***".

 

 

Quello che sconvolge Cruciani è che il generale "è stato sospeso con stipendio dimezzato dal ministero della Difesa per la pubblicazione del libro Il mondo al contrario per avere espresso le proprie idee che hanno provocato evidentemente imbarazzo alle forze armate. Io la dico grossa: sembra Navalny. Nessuno lo ammazzerà per fortuna, ma sembra una specie di Navalny italiano. Lo so che è un’esagerazione, ma che ha fatto alla fine sto signore? Ha detto quello che pensa. Non ha detto che vuole ribaltare lo Stato o che vuole ammazzare i gay o i neri”.

 

 
 

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