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Canfora, “Meloni poveretta”: rinviato a giudizio, le frasi che lo inguaiano

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Lo storico e filologo Luciano Canfora è stato rinviato a giudizio dal tribunale di Bari per diffamazione nei confronti della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, "rilevato che è necessaria una integrazione probatoria approfondita, incompatibile con l'udienza predibattimentale". La prima udienza è stata fissata per il 7 ottobre prossimo di fronte al giudice Pasquale Santoro. La premier si è costituita parte civile e ha chiesto un risarcimento danni di 20mila euro. 

L'approfondimento riguarderà probabilmente il passaggio in cui Canfora nel 2022 durante l'intervento in un convegno in una scuola superiore barese definì la Meloni "neonazista nell'animo" e "una poveretta", parlando della guerra tra Russia e Ucraina. 

"La premier sarà sicuramente chiamata a deporre in aula - ha detto Michele Laforgia, avvocato di Canfora -. Nella nostra difesa era esplicito che, se avessimo dovuto approfondire il tema del 'neonazismo nell'animo' nel merito sarebbe stato necessario sentire la persona offesa dal reato e forse acquisire una massa importante di documenti biografici, bibliografici, autobiografici", che "vanno acquisiti in dibattimento, nel contraddittorio tra le parti". "Resto convinto - ha aggiunto Laforgia - che un processo per un giudizio politico per diffamazione non si possa fare e non si debba fare, e che sia molto inopportuno farlo quando dall'altra parte ci sia un potere dello Stato, perché il presidente del Consiglio è potere dello Stato".
 

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