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Scurati, "nessuna censura, chi ha fatto il casino": toh, Travaglio cambia idea

Antonio Scurati

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Il cortocircuito su Antonio Scurati, il cui monologo sul 25 aprile previsto su Rai 3 è stato bloccato, non sarebbe stato innescato dalla Rai, ma da Serena Bortone, la conduttrice di Che sarà, il programma che avrebbe dovuto ospitare lo scrittore. A fornire questa ricostruzione è il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio, secondo cui non ci sarebbe stata nessuna censura da parte dei vertici Rai. Piuttosto il caso sarebbe nato da una mossa incauta della conduttrice. 

Secondo la versione raccontata da Travaglio sul Fatto, Scurati e la Rai avrebbero chiuso l'accordo per il monologo con un compenso di 1.500 euro autorizzato dall’Ufficio Contratti. Poi, lo stop al compenso sarebbe arrivato dalla Direzione Approfondimenti di Paolo Corsini e del suo vice Giovanni Alibrandi. In ogni caso, nulla che potesse avere a che fare con una qualche censura, secondo il direttore. Si sarebbe invece proposto a Scurati di leggere il suo monologo a titolo gratuito. A quel punto sarebbe partito il cortocircuito. 

 

 

 

"Il contratto a titolo oneroso - ha ricostruito Travaglio - viene annullato per 'motivi editoriali' in attesa della risposta. Che arriva alle 17.42: la produzione di Chesarà... manda via mail ad Alibrandi la lista degli ospiti. Accanto a Scurati c’è la sigla TG, titolo gratuito. I dirigenti ne deducono che Scurati ha accettato di partecipare gratis e danno l’ok al comunicato stampa che alle 19.09 annuncia gli ospiti dell’indomani, incluso Scurati sul 25 Aprile. Ma allo scrittore la Bortone&C. non han chiesto se sia d’accordo. Infatti in serata la Bortone cerca i dirigenti per segnalare il casino".

La risposta sarebbe arrivata tardi. Di lì il post della Bortone che ha insinuato la voce della censura. "Sabato 20 alle 8.30 si trovano un post a dir poco omissivo della Bortone su Instagram: 'Ho appreso ieri sera, con sgomento, e per puro caso, che il contratto di Scurati era stato annullato. Non sono riuscita a ottenere spiegazioni plausibili'. Parte la rumba - ha continuato Travaglio - censura, regime, fascismo. Ma Scurati ha ancora i biglietti del treno da e per Milano e l’hotel romano prenotati dalla Rai e autorizzati il venerdì mattina da Alibrandi, che li annullerà solo alle ore 13. Lo scrittore comprensibilmente decide di non partire. Ma i dirigenti Rai non hanno mai detto che non dovesse leggere il suo monologo".

 

 

 

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