"Se qualcuno pensa che Rovigo sia un'isola felice, lo lascio pensare. Ma secondo me vive su Marte. Non ci vedo nulla di specifico. È un mondo frustrato. Poi è ovvio che non tutti i giovani sono così: ci sono ragazzi e ragazze straordinari, che studiano, lavorano, si impegnano. Ma non serve ripeterlo ogni volta. Il punto è che da tempo in tante piazze d'Italia si beve e si consuma droga. E lo si sa. Io ero giovane e già allora, a Verona, circolava l'eroina. Non è una novità. Rovigo non fa eccezione con droga e alcol".
Paolo Crepet, il celebre psichiatra, punta i riflettori sul problemi della criminalità che investe le nostre città. "Sono sessant'anni che il Nordest fabbrica denaro, ma dove c'è benessere arriva anche altro. Il disagio è palpabile e riguarda anche l'immigrazione - ha spiegato in un'intervista rilasciata al Gazzettino -. Non tanto la prima generazione, che viene per lavorare e costruirsi una vita. Il nodo è la seconda, che nasce qui ma non ha più gli stessi obiettivi dei padri. Se non c'è più lavoro, se la manodopera non serve più, e resta lì è chiaro che si crea un problema. Ma è solo un pezzo del quadro".
Rovigo, la maxi rissa tra stranieri finisce in disgrazia: 23enne muore accoltellato
Un ragazzo tunisino di 23 anni, Amine Gara, è rimasto ucciso la scorsa notte, sabato 19 luglio, a Rovigo in segui...Secondo lo psichiatra, il fenomeno della microcriminalità in Italia "non è nato ieri. A Firenze succedeva anni fa. Che poi succeda anche a Rovigo, dove 'stavamo tutti bene', non mi sorprende. Il coltello è spesso legato al mercato dell'alcol e della droga. Guardate i dati: in Francia ci sono 200mila persone coinvolte nel traffico di droga, il dato è raddoppiato in pochi anni. Succede ovunque, e anche da noi. Chi spaccia e chi consuma sono sempre più giovani. Chi si meraviglia non sa dove abita".