Venghino signori Venghino! Riecco Greta e il suo circo. La signorina Thunberg, ormai 22enne, col sostegno di Avs e dei centri sociali ieri ha occupato l'Università di Verona. L'ambientalista riciclatasi alla causa filo-islamica (business oggi più redditizio) ha violato il divieto imposto dall'ateneo e comiziato nell'aula magna della facoltà di Lettere e Filosofia. L'Università aveva vietato l'incontro per questioni di par condicio, dato che domani e lunedì in Veneto si vota per le regionali, sui social l'evento era stato promosso con decine di “post” contro il governo «delle destre» e «dei fascisti» e tra i promotori c'era un candidato di Alleanza Verdi Sinistra, Francesco Orecchio, il quale a luglio durante l'Aida, in Arena, aveva proiettato la bandiera della Palestina. Lo stesso Orecchio è il portavoce del Collettivo Tamr, che il 14 novembre aveva inoltrato la richiesta al rettorato. Che ovviamente non ha potuto che respingerla: dall'Università sottolineano che non si è trattato di una scelta ideologica ma «esclusivamente fondata sul rispetto della normativa a cui si devono attenere gli enti istituzionali».
L'ateneo ha proposto una data alternativa, successiva alle elezioni, e però il Collettivo tramite il candidato della Bonelli&Fratoianni ha rifiutato. Quindi, ieri poco prima delle 17, l'occupazione, senza incontro particolare resistenza. Circa 300 gretini hanno stipato l'aula magna, dove hanno affisso striscioni contro Israele e il centrodestra. L'Università, parte lesa della vicenda, per scongiurare ulteriori rischi dovuti alla sicurezza è stata costretta ad aprire un'altra aula, più piccola, per consentire ad altri 150-200 manifestanti di seguire in collegamento il comizio. Greta, reduce dalla comica esibizione al Circo-Flotilla, ha pontificato sulla geopolitica: «Quello in Palestina è un piano di pace che non ha niente a che fare con la pace e la giustizia, è una vergogna per il diritto internazionale. Ed è una vergogna», ha detto più volte l'attivista svedese, «che l'Università ha tentato di impedire questo incontro e provare a togliere la corrente mentre si scandivano degli slogan». Poi ha continuato: «Poche persone hanno diritto di saccheggiare il pianeta per il profitto personale».
Greta Thunberg, perché l'Università di Verona le ha detto no: il gioco sporco dell'ultra-sinistra
C'è qualcuno in Italia che ha ancora il coraggio di dire "no" a Greta Thunberg, che da attivista pe...A occupare con lei l'aula magna c'era Maya Issa, la rappresentante romana del movimento degli studenti pro-Pal. La stessa che in tivù ha avuto l'ardire di affermare: «È una vergogna che si parli del 7 ottobre dopo 70mila morti»; «Le responsabilità del 7 ottobre non sono di Hamas ma della comunità internazionale che non ha fatto nulla per impedirlo»; «Io non giustifico il 7 ottobre ma lo comprendo».
Capito? Comprende la carneficina dei terroristi, gli stupri, i rapimenti. Ieri ha rilanciato: «Questo governo è complice del genocidio, si deve dimettere subito». Strepitando più di un muezzin ha esortato i presenti – uomini quasi tutti con la kefiah e decine di donne velate – a partecipare allo sciopero generale a Roma del prossimo fine settimana, a cui parteciperà pure Greta, accompagnata da Francesca Albanese. L'altro intellettuale di spicco presente all'Università di Verona – e ci scusiamo se ne trascuriamo altri altrettanto meritevoli – era racconto Simone Zambrin, attivista veronese che a sua volta ha preso parte alla comica spedizione in barca a vela alla volta di Gaza. Per fortuna ieri all'Università di Verona c'erano anche tanti giovani che se ne sono fregati e hanno continuato a studiare: il rischio, tra qualche anno, era quello di ritrovarsi in aula magna.




