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Patroni Griffi contro Monti e Passera"Quello alle porte autunno complicato"

Premier e ministro dello Sviluppo avevano detto di vedere "la fine della crisi all'orizzonte". A Palazzo Chigi dovrebbero mettersi d'accordo

Matteo Legnani
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  Sarà un autunno difficile. No, la fine della crisi è all'orizzonte. Ma no, sarà difficile. Nel governo dovrebbero almeno mettersi d'accordo. Perchè il quadro che Palazzo Chigi dipinge dei mesi che ci attendono dopo la fine dell'estate sta diventando quantomeno schizofrenico. Aveva aperto la ministra del Lavoro Elsa Fornero, dicendo che "l'autunno che ci attende non sarà facile", parlando appena prima delle vacanze estive. La solita menagramo. E infatti, subito dopo Gerragosto, ci hanno pensato il premier Monti e il suo ministro Passera a rendere più rosea l'immagine: entrambi, parlando al Meeting di Rimini, hanno assicurato di "vedere all'orizzonte la fine della crisi". Applausi dalla platea di Cl e fischi dai sindacati (con la disoccupazione al 10%, il Pil dei primi otto mesi del 2012 al -0,8% e il debito pubblico che a giugno ha sfiorato i duemila miliardi di euro, come dare contro a Camusso, angeletti e compagnia cantante?). Non bastasse la contraddizione, oggi, in un'intervista al quotidiano di Roma "Il Messaggero", il ministro della Funzione pubblica Filippo Patroni Griffi sostiene che quello che ci attende sarà un autunno "più che caldo movimentato, almeno nel settore pubblico". Patroni Griffi anticipa interventi  "alla riduzione della macchina pubblica perchè sia più efficiente. Ci potranno essere - aggiunge - posizioni in esubero, ma per questo   ricorreremo ai prepensionamenti e alla mobilità. Una ridistribuzione   qualificata dei dipendenti sarà il nostro obiettivo e i sindacati   dovrebbero capirlo senza paventare una sorta di licenziamenti di massa  nel pubblico. Auspico che non si enfatizzino i momenti di conflitto". Intanto, però, a Palazzo Chigi potrebbero mettersi d'accordo su una versione dei fatti un po' più omogenea. E magari più credibile.  

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