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Di Pietro: Lombardia, pronto a candidarmi

Antonio Di Pietro

Il leader valorista: "Se mi isolano da tutto mi candido al Pirellone". Poi su Donadi: "Mi ha tradito"

Andrea Tempestini
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  Umberto Ambrosoli, Gabriele Albertini, Roberto Maroni. Un tris d'assi in lizza per la poltrona più importante del Pirellone: sono loro tre i principali contendenti alla presidenza della Lombardia dopo che si è chiusa l'epopea di Formigoni. Ma in campo potrebbe esserci un quarto nome. Quello di un personaggio che con la Lombardia ci ha spartito soltanto le manette: si tratta di Antonio Di Pietro, l'ex componente del pool meneghino di Mani Pulito, molisano (lo volevano infatti alla presidenzad delle Molise), che per sviare l'infinito tracollo della sua Italia dei Valori sta pensando a candidarsi alla presidenza della Regione. Chiara la mossa di Tonino, che vive nel bergamasco: isolato e cacciato dalla sinistra, è pronto a vendicarsi con la sua candidatura, con cui ruberebbe consensi ad Ambrosoli, condannandolo a probabile sconfitta. Lo sfogo contro Donadi - "Se mi isolano da tutto mi candido - ha dichiarato all'Agi -. Avranno pane per i loro denti...". Lo stress delle ultime settimane deve aver sinceramente destabilizzato Tonino, pronto alla più improbabile delle corse: il suo unico risultato, come detto, potrebbe essere quello di ostacolare Ambrosoli, candidato del suo stesso (teorico) schieramento. Di Pietro non ha nascosto di sentirsi tradito da Massimo Donadi. Non è vero - ha detto ad un deputato - che non avevo rapporti con il Pd, avevo delegato proprio Donadi". L'ex Pm dal giorno dell'inchiesta di Report che lo ha sbugiardato è stato criticato da più parti. Ed infine isolato dal suo stesso partito. E' lui stesso a dirlo: "Mi vogliono isolare...". Da qui la balzana idea della candidatura in Lombardia. "Certamente potrebbe mettere in difficoltà Ambrosoli", ha confermato un deputato lombardo.  

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