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Un incubo democratico:la Boccassini al Colle

Romano Prodi, Ilda Boccassini, Stefano Rodotà

Andrea Tempestini
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  di Fausto Carioti L'iter per la successione del presidente della Repubblica inizierà ufficialmente il 15 aprile, con la convocazione in seduta comune del Parlamento e dei delegati regionali da parte del presidente della Camera, Laura Boldrini. Ma la partita in realtà è già iniziata: l'ha aperta sabato scorso Giorgio Napolitano, convocando i dieci saggi e guastando in questo modo il progetto caro a Pier Luigi Bersani e a Repubblica, che avrebbe dovuto portare all'elezione di un Capo dello Stato scelto col «metodo Grasso». Una replica di quanto già visto a palazzo Madama: la proposta, da parte del Pd, di un nome messo lì apposta per piacere ai grillini, e numeri alla mano destinato quindi – almeno in teoria, perché poi col voto segreto tutto si complica – a vincere la corsa per il Colle. (...) Come spiega il vicedirettore di Libero, Fausto Carioti, sul quotidiano di martedì 2 aprile, il nuovo presidente della Repubblica dipende dai saggi. Solo se il lavoro delle due commissioni darà risultati ci saranno possibilità di eleggere un presidente condiviso da Pd e Pdl. Altrimenti democratici e grillini convergeranno su Rodotà, Zagrebelsky o addirittura Ilda Boccassini. Non è escluso Piero Grasso che però indebolito agli occhi dei grillini dallo scontro con Travaglio potrebbe essere rimpiazzato da Romano Prodi. Leggi l'approfondimento di Fausto Carioti su Libero di martedì 2 aprile  

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