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Crosetto: "Berlusconi, lascia spazio ai giovani. Sì alle primarie Pdl"

L'ex azzurro, oggi Fratelli d'Italia: "Scelte dal basso, così il Cav ci può aiutare. Candidato del centrodestra? La Meloni"

Giulio Bucchi
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«Rilancio l'idea delle primarie, che considero necessarie, oggi più che mai». Guido Crosetto, leader di Fratelli d'Italia,  lo ripete ancora una volta, dopo il suo «strappo» con il Pdl. Perché, insiste, oggi più che mai, bisogna ripartire da una nuova generazione politica, che possa costruire il centrodestra che verrà.  Forse avrà il volto di Flavio Tosi, meglio ancora quello di Giorgia Meloni: «Per me sarebbe lei la vera nuova candidata alla leadership, io ho già detto che il ticket, tra i due,  lo vedrei bene ma con Giorgia davanti». Non contro Berlusconi e neppure oltre, perché proprio lui, con i grandi numeri del consenso elettorale che continua ad avere, «può dare vita ad un nuovo ciclo». Su Libero continua il confronto sul destino del centrodestra, dopo che Tosi ha lanciato un forte appello: «Apriamo insieme una nuova stagione politica». Primarie: ma non era un discorso superato? «No, non lo era e oggi questo appare più evidente che mai. Sono stato un sostenitore delle primarie dentro il Pdl, lo sono ancora adesso. I motivi della rottura mia e di Giorgia Meloni con il Pdl sono proprio legati al discorso delle primarie. La dirigenza si rinnova attraverso un consenso popolare, non verticistico, dall'alto. Un metodo usato in tutto il mondo.  Tosi mi pare abbia le carte in regola e tutti i diritti per presentarsi ad un appuntamento di questo genere. Una candidatura certo non isolata». Candidature che vadano oltre il Cavaliere, quindi. «Si tratta di un meccanismo che non deve spaventare, in democrazia. Non si tratta di usare sempre il criterio del ”contro o pro” Berlusconi. Bisogna invece far nascere e crescere davvero una nuova classe dirigente del centrodestra. Per uscire dalla vecchia logica del Berlusconi sì o no. Bisogna spezzare questo circolo vizioso,  questa anomalia, che blocca di fatto la crescita di una nuova classe dirigente. Berlusconi deve aiutare questo passo, lo sostenevo anche quando ero nel Pdl ed è per questo che ne sono uscito». Realisticamente: avrà spazio adesso una cose del genere? «Io me lo auguro. Quando lo proponemmo la maggioranza del Pdl era favorevole. Poi, come al solito, quando il Cavaliere ha dei dubbi, si blocca tutto. In realtà mi sembra una scelta di assoluto buon senso, per  un centrodestra che pensa davvero al  proprio  futuro». Appuntamento ad Atreju con Tosi, quest'anno nel giorno della conclusione. È lui  il nuovo ospite d'onore?  «Ma no, Quest'anno ad Atreju ci sono molti appuntamenti e sono state invitate molte persone. Si parlerà di tutto e con tutti. Tosi sarà sicuramente tra loro, non sarà l'ospite d'onore. E non ci sarà nessuna “investitura”» Gli altri anni c'era Berlusconi. Non lo avere invitato stavolta? «Se Berlusconi volesse venire... Noi non lo abbiamo disturbato, ma noi lo accoglieremmo a braccia aperte, come sempre». Intanto Umberto Bossi ha avuto parole pesanti contro il passo avanti di Tosi. «Mi sembra una reazione piuttosto normale: quando qualcuno di una generazione più giovane si fa avanti, quelli della generazione precedente hanno paura. Succede ovunque: nella Lega,  nel Pdl, nella sinistra. Proprio nella sinistra, in particolare,  penso al caso di Matteo  Renzi, perché in fondo lo scontro tra Renzi e Bersani, o con D'Alema, ripete lo schema dello scontro tra Tosi e Bossi o Calderoli... Si tratta sempre della paura del nuovo. Ma deve essere superata, per il bene di tutti». di Caterina Maniaci  

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