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Legge elettorale, il Pd si spacca: "La Finocchiaro vuole l'accordo col Pdl"

Anna Finocchiaro

E' guerra in largo del Nazareno sul Porcellum. Giacchetti accusa: "Anna vuole portare la discussione al Senato per stare col Pdl". Ma Schifani frena: "Non c'è fretta e no al Mattarellum"

Ignazio Stagno
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Il Pd riesce a spaccarsi su tutto. Anche sulla riforma della legge elettorale. Da un lato ci sono i renziani che la chiedono a gran voce e che non temono le urne, dall'altro ci sono i farisei, capitanati da Anna Finocchiaro, che probabilmente, temendo un ritorno al voto di preferenza, vuole mantenere ancora il porcellum. Così va in scena la resa dei conti. Ad aprire la guerra è il democratico Roberto Giacchetti che si scaglia contro la Finocchiaro: "In maniera affatto casuale – scrive il deputato renziano sul suo sito – il Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato, dopo aver definito ‘intempestiva e prepotente' la presentazione della mozione sul ritorno al Mattarellum, con grande “tempestività” e senza alcuna “prepotenza” istituzionale ha praticamente scippato alla Camera l'avvio della discussione della riforma elettorale” con “un finto incardinamento al Senato prima della pausa estiva”. L'accusa -“La scelta – spiega Giachetti – può apparire un fatto marginale ed invece vedrete che avrà un peso non indifferente sul piano politico perché partire dal Senato (dove come noto i numeri del Pd sono ben diversi dalla Camera) significa inevitabilmente condizionare la riforma “ponte” all'accordo col Pdl e quindi portare il Pd in modo surrettizio verso la modifica del porcellum in luogo della sua cancellazione. Ecco, allora, è lecito che questa scelta non sia frutto di qualche furbata mascherata ma di un dibattito aperto nella sede decisionale del partito dopo la quale possibilmente si decida e non si rinvii come accade ormai un po' ovunque?” Insomma Giacchetti ha le idee chiare: la Finocchiaro si sarebbe accordata col Pdl per una legge "ponte" che rivisiti il porcellum, ma che di fatto non lo cancelli del tutto. Abolire il Porcellum -  La Finocchiaro comunque non accetta le accuse e risponde: "Io sono per l'ablizione del Porcellum, ma la riforma va condivisa con le altre forze parlamentari. Bisogna discuterne e ricordo che è al Senato e non alla Camera la procedura d'urgenza per modificare la legge". Intanto il dibattito va avanti. Per Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia, la modifica del porcellum è indispensabile: "Si' all'immediata modifica della legge elettorale, no al ritorno al mattarellum che non garantisce governabilita' e stabilita. La proposta di Fratelli d'Italia e' una vera 'clausola di salvaguardia', che mette in sicurezza il nostro sistema elettorale e puo' essere approvata in una settimana. Tre le modifiche previste: premio di maggioranza al Senato su base nazionale come alla Camera; abolizione delle scandalose liste bloccate e introduzione del voto di preferenza".  Pd e Pdl distanti - Infine Renato Schifani chiarisce che per il Pdl non c'è fretta e di fatto indirettamente sposa la linea Finocchiaro per una "discussione" allargata sul ritorno o meno al mattrellum o per dare il via ad una nuova legge: "Sulla legge elettorale posso condividere la fretta di Letta se si riferisce al recepimento dei rilievi della Corte Costituzionale. Altrimenti, non comprendo le motivazioni di questa fretta. Comunque, non ci sono margini di avvicinamento. Tra Pd e Pdl - ha aggiunto Schifani - le distanze rimangono. Noi siamo per mettere in sicurezza Porcellum con la soglia". "Per noi la legge elettorale nuova deve seguire le riforme istituzionali, altrimenti non la comprendo, e preferisco non comprendere, altre motivazioni che non mi piacciono, come quella di fare una legge elettorale per andare a votare subito. Noi siamo per le cose lineari e per mettere in sicurezza l'attuale legge. Noi diciamo no al ritorno del Mattarellum". (I.S.)

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