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Grasso riceve il sollecito di pagamento dal Pd: "Ha debiti col partito per 82mila euro"

Giovanni Ruggiero
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Nella cassetta della posta di Pietro Grasso è arrivata una lettera che avrebbe fatto meglio a non aprire. Al presidente del Senato è arrivata una missiva degna della peggiore cartella esattoriale. A spedira però non è stata l'Agenzia di riscossione del fisco, ma il Partito democratico per mano del tesoriere Francesco Bonifazi. Proprio quando Grasso è stato indicato come candidato premier per la coalizione di sinistra formata da Mdp, Sinistra italiana e Possibile, dal suo ex partito si sono ricordati dei debiti mai saldati risalenti al suo periodo da iscritto: "Caro presidente - riporta uno stralcio il Corriere della sera - la preghiamo di saldare le sue pendenze con il Pd: 83.250 euro, entro il 15 dicembre". Finora Grasso non avrebbe mai versato un centesimo al partito di Matteo Renzi, a differenza di altri ex iscritti come Pierluigi Bersani o Guglielmo Epifani che hanno saldato tutti i propri debiti prima di abbandonare il Pd: "Questi soldi, come concordato con i sindacati - dicono dal Nazareno - servono per istituire un fondo di garanzia a sostegno dei 180 nostri dipendenti in cassa integrazione".

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