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Manovra, il gesto disperato di Giovanni Tria a Bruxelles: "Non vado via finché non c'è un accordo"

Gino Coala
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A Bruxelles continua serrata la trattativa sulla manovra con il ministro dell'Economia Giovanni Tria impegnato a definire gli ultimi decisivi dettagli perché l'Italia eviti la procedura d'infrazione. Nel pomeriggio Tria ha incontrato il commissario per gli Affari economici, Pierre Moscovici per poi proseguire il confronto con il vaglio degli aspetti più tecnici. Leggi anche: Manovra, ancora braccio di ferro tra Italia e Ue. Moscovici: "Ancora non ci siamo" L'intenzione di Tria è di non lasciare il tavolo finché non ci sarà un punto fermo nell'accordo: "Domani avrò altri incontri - ha detto il ministro - resterò finché non arriviamo a un accordo. Si sta lavorando sulla proposta italiana, che rimane quella consegnata ieri a Bruxelles", cioè quella che fissa il deficit al 2,04%. Un punto fermo, ma insufficiente secondo il commissario francese: "È un passo nella giusta direzione - aveva detto Moscovici - ma tuttavia non ci siamo ancora, ci sono altri passi da faare, forse da entrambe le parti".

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