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M5s, la profezia cupa di Vincenzo Scotti sul futuro dei grillini: "Se non lo capiscono, sono finiti"

Gino Coala
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I presupposti per un clamoroso fallimento da parte del M5s al governo ci sono tutti, anzi secondo l'ex ministro Vincenzo Scotti, grande consigliere di Luigi Di Maio nei momenti più critici, le cose per i grillini si stanno mettendo davvero male. Intervistato dal Quotidiano nazionale, il padre nobile della Link University, dalla quale sono passati tanti grillini lanciati al governo, sintetizza la posizione complicatissima di Luigi Di Maio in questo momento: "Stanno in mezzo al guado più difficile. O riescono o falliscono. Non avranno altri appelli possibili". Leggi anche: Pagnoncelli, il sondaggio: Salvini vincente per il 57% degli italiani, Di Maio per il 18% Nonostante i grillini siano riusciti a intercettare meglio di altri la voglia di "cambiamento di una società nella quale le disuguaglianze sono aumentate enormemente", una volta arrivati al potere hanno dimostrato di non riuscire a conservare tutto il consenso accumulato: "Perché non sono riusciti a trasformare esigenze e consenso in capacità di governo - taglia corto Scotti - È mancata insomma, la capacità di gestire il potere ed è emerso tutto l'anti-istituzionalismo della loro impostazione. Avendo di fronte, per di più, un partito come la Lega che, invece, amministra efficacemente da decenni le regioni più importanti del Paese". Ai grillini non resta che schiarirsi le idee al più presto, perché secondo Scotti non ci saranno "altri appelli". Se riusciranno a tenere, dipenderà di fatto "dal formarsi di una possibile alternativa". Che però non prevede il Pd: "La sinistra ha acceduto a un'idea di liberismo e di efficientismo capitalistico. E il Pd di Zingaretti rischia di essere visto come il tentativo di recuperare la classe dirigente tradizionale senza fornire una risposta adeguata che si misuri con il centrodestra".

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