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Migranti, il candidato scaccia-voti: "Ne ho ospitati 6, oggi mi candido alle europee col Pd e sfido Salvini"

Giulio Bucchi
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Ha ospitato in casa sua sei migranti e per questo il professor Antonio Calò, da Treviso, nel 2016 è stato premiato dal presidente Sergio Mattarella con il titolo di alto ufficiale al merito della Repubblica insieme alla moglie. Oggi ha deciso di scendere in politica candidandosi. Con chi? Ma con il Pd, ovviamente, nella circoscrizione Nord-Est alle elezioni europee, sfidando "a casa sua" Matteo Salvini e la Lega. Qualcuno potrebbe considerarlo il "candidato scaccia-voti", ma lui crede nell'impresa.  "L'accoglienza mi ha reso un altro uomo - assicura il professore a Repubblica -. Dirò che l'accoglienza è una risorsa. Non abbiate paura. Venite a casa mia. Incontrerete delle persone. E quando si conoscono le persone, le paure si dileguano". Il tema principale, ovviamente, sono i migranti e l'anti-salvinismo. "Sono spaventato dalla semplificazione del suo linguaggio. Vuole risolvere problemi complessi con degli slogan. Di semplificazione in semplificazione si rischia di arrivare alla dittatura". E ti pareva. L'argomento forte è quello dei Salvini che "si fa i selfie anziché lavorare", lo stesso guarda caso tirato fuori dai grillini negli ultimi giorni. Il professor Calò dice di comprendere "le paure" degli italiani che si sentono minacciati dall'immigrazione, ma vuole combattere contro l'egoismo: bisogna "salvare le persone, accogliere i bisognosi, tutti italiani e stranieri". Dei sei rifugiati che ha accolto in casa sua, hanno tutti trovato lavoro, "tre hanno un contratto a tempo indeterminato. Io e mia moglie, dopo 32 anni di matrimonio, ci siamo trasferiti in canonica, col parroco, mentre i ragazzi sono rimasti nella nostra casa, a Camalò di Povegliano". Un gesto di enorme generosità: basterà per raccogliere qualche voto?

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