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Giulia Sarti, la gola profonda del M5s inchioda i vertici grillini: cosa sapevano sui bonifici truccati

Gino Coala
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Nel M5s continua a tenere banco il caso di Giulia Sarti, ancora in attesa di essere espulsa per non aver versato regolarmente i rimborsi come previsto dallo statuto del Movimento. La decisione sul destino politico della parlamentare grillina tarda ad arrivare, un ritardo fin troppo misterioso, visto che per altri Luigi Di Maio ha invocato e ottenuto dai probiviri espulsioni esemplari e rapidissime. Il sospetto sollevato anche dal Giornale è che nel M5s sapevano da almeno un anno come la Sarti e il suo ex collaboratore, Bodgan Tibusche, gestivano l'attività parlamentare e i soldi delle restituzioni. Leggi anche: Giulia Sarti, foto a luci rosse: malizioso sospetto nel M5s Secondo un ex attivista sentito dal Giornale, ad aprile 2018 la Sarti era stata già coinvolta nello scandalo dei bonifici truccati, già scoppiato due mesi prima, ed era appena stata rieletta in Parlamento, in predicato di diventare presidente della Commissione Giustizia alla Camera. La fonte dice di aver chiesto un incontro col senatore Vito Crimi, per dirgli che sapeva "dove sono i soldi spariti della Sarti". Alla fine di aprile, i due si sono incontrati "due volte in un bar vicino al Senato". L'attivista avrebbe scoperto che "Tibusche ha avuto accesso a tutto quello su cui lavorava la Sarti, compresi documenti della Commissione Antimafia". A quel punto Crimi vuol saperne di più: "Gli racconto tutto - ha aggiunto l'ex attivista - e Crimi mi dice che non sarà espulsa, ma non che comunque non avrà incarichi importanti". La profezia di Crimi a distanza di un anno si è avverata: la Sarti non è mai stata espulsa, ma alla presidenza della Commissione ci è arrivata, per quanto non sia un ministero. Nel corso del tempo vengono però sottoposti a procedimento dal M5s altri parlamentari come Paola Nugnes ed Elena Fattori, che non hanno fatto mancare sparate contro la dirigenza grillina. E tra gli ex grillini si è insinuato un altro dubbio: "Tanto hanno deciso a tavolino che non espelleranno più nessuno". I numeri per il M5s in Parlamento sono sempre più importanti, soprattutto in contrapposizione con la Lega che rischia di ingrandirsi. Le espulsioni possono attendere.

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