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Sea Watch, Delrio e Orfini massacrati dentro il Pd: "Ottusi", "come gridare arbitro cornuto"

Giulio Bucchi
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Il Pd naufraga inevitabilmente a Lampedusa. La sceneggiata di Graziano Delrio, Matteo Orfini e Davide Faraone, testimoni d'eccezione della manovra folle della capitana Carola Rackete, ospiti sulla Sea Watch con tanto di poetica "notte sotto le stelle" condivisa sui social, costa carissimo all'ala sinistra del partito, massacrata letteralmente da quella metà dem "governista" incarnata dall'ex ministro Marco Minniti. Realpolitik contro pulsioni antagoniste e gruppettare, è l'eterno dilemma del Pd, in fondo, fin dalla sua fondazione. Ma stavolta a cavalcare la frattura c'è Matteo Salvini, un mostro mediatico, e dunque gli effetti rischiano di essere ancora più devastanti.   Leggi anche: "Fingono di interessarsi ai derelitti, poi...". Sea Watc, Crosetto smaschera la sinistra L'ex ministra della Difesa Roberta Pinotti, ad esempio, è una delle prime a criticare il comportamento di Carola, solidarizzando "con la Guardia di finanza e l'equipaggio della motovedetta speronata dalla nave Sea Watch. Hanno dovuto fronteggiare una situazione di altissima difficoltà e pericolosa. Noi siamo a fianco dei nostri operatori che assolvono quotidianamente al proprio dovere con professionalità e umanità". Stessa linea ma con toni più bruschi quella di Vincenzo De Luca, governatore dem della Campania: "Chi viola le leggi e pretende di entrare contro legge nei nostri confini, deve essere arrestato, non c'è niente da fare. Il fatto che i parlamentari del Pd non abbiano colto questo aspetto del problema è un altro atto di ottusità politica". E forse si è pure contenuto. E se i renziani tacciono, ricorda il Giornale, il loro idolo "civile", il virologo Roberto Burioni, sfotte Orfini e soci: "Tutti i tweet contro Salvini e a favore della capitana hanno politicamente la stessa efficacia che ha urlare davanti alla tv arbitro cornuto durante una partita di calcio". 

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