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Luigi Di Maio travolto dal rimpasto? Chi potrebbe finire al Mise al posto del capo politico M5s

Davide Locano
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Anche negli ultimissimi minuti, dopo aver detto di aver fatto a Giuseppe Conte il nome del prossimo ministro per le Politiche Ue, Matteo Salvini ha escluso il rimpasto. Ma lo ha fatto senza troppa convinzione: "Chiedete al M5s", ha liquidato la domanda che gli era stata rivolta a Montecitorio. Già, perché di rimpasto, in verità, si continua a parlare. È possibile. Probabile. Imminente, nel caso in cui il governo gialloverde non collassasse nei prossimi 11 giorni, ovvero entro quel 20 luglio che - in linea teorica - permetterebbe il ritorno al voto nell'inedita finestra settembrina. E qualche indizio sul possibile rimpasto arriva dal Corriere della Sera, che in un retroscena dà conto anche di un avvicendamento di cui si era sì parlato, ma molto meno di tanti altri: quello di Luigi Di Maio. Leggi anche: Di Maio umiliato dall'ex grillino Giannulli Già, il capo politico del M5s, infatti, potrebbe rinunciare al Mise per dedicarsi "soltanto" al dicastero del Lavoro. Il punto è che tra i grillini, in particolare dopo l'esito disastroso (per loro) del voto alle Europee, è finito nel mirino proprio Di Maio, anche per i suoi troppi incarichi, forse ingestibili: capo politico, vicepremier, titolare del Mise e del Lavoro. In questa rosa, dunque, Giggino potrebbe rinunciare proprio al Mise. Secondo il quotidiano di Via Solferino, in pole position per sostituirlo ci sarebbe Riccardo Fraccaro, attualmente titolare dei Rapporti con il Parlamento, che a sua volta potrebbe essere sostituito da Francesco D'Uva. Ammesso e non concesso che le tessere di questo domino inizino a cadere davvero.

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