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D'Alema: "Renzi, superficiale e ignorante"

Massimo D'Alema e Matteo Renzi

Doopo l'attacco del sindaco di Firenze, l'ex premier senza freni: "Matteo come un budino..."

Lucia Esposito
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Man mano che si avvicina la data dell'otto dicembre, giorno delle elezioni primarie del Pd, si alza il livello dello scontro. Domenica 17 novembre, Matteo Renzi a "Che tempo che fa? ha detto: "C'era un disegno di Massimo D'Alema che dice Renzi vince le primarie, ma nei segretari di circolo e tra gli iscritti non ce la fa. D'Alema pensa che se vinciamo noi distruggiamo la sinistra, dimenticando che l'hanno distrutta loro la sinistra. E' la prima volta che D'Alema perde un congresso, lo voglio dire".  Baffino affondo su Renzi La replica di D'Alema non tarda ad arrivare. Ormai l'ex premier ha un piano preciso: ricoprire il ruolo che, nell'estremizzazione del conflitto tra falchi e colombe nel Pdl. ha avuto il la Santanché. Posizioni nette. Nessuna concessione a nessuno, duro e puro. E così dopo aver accusato Renzi di essere la Virna Lisi dal Pd, adesso lo paragona a un budino, il dolce molliccio che, alla prova del cucchiaio, rischia di spappolarsi. Questa mattina D'Alema risponde ai microfoni di Agorà, su Raitre. Dice: "Per vedere cosa può essere il Pd a guida Matteo Renzi occorre aspettare la prova del budino, lo si scopre mangiandolo... Certo quello visto finora non è particolarmente brillante". D'Alema conferma pieno sostegno a Gianni Cuperlo nella corsa per le primarie Pd. D'Alema usa anche le parole di ieri di Papa Francesco "diffidare dei falsi messia e dei falsi santoni". Per D'Alema Renzi è un "abilissimo comunicatore" e vuole impostare la sua campagna sullo "scontro vecchio-nuovo". Ma l'ex premier punta l'indice contro l'impostazione culturale del sindaco fiorentino: "Trovo nel programma di Renzi un tardo blairismo" con la sua vena "liberista" che era di moda negli anni '90 però da allora sono passati tanti anni ed oggi la realtà è un'altra". Quindi di fatto "l'impostazione culturale di Renzi è molto vecchia".   Per D'Alema, poi, non è vero che Cuperlo sia l'espressione della vecchia guardia: "ha il sostegno di moltissimi quadri giovani del partito" ed ha impresso una "netta discontinuità da Bersani". La verità è che si confrontano due visioni di partito quella di Cuperlo fondata sulla difesa dei valori della "sinistra", quella di Renzi per "un partito acchiappa tutto".  D'Alema torna anche a ribadire di non aver cambiato idea: Renzi avrebbe dovuto lasciar perdere il partito per impegnarsi "sulla cosa che gli sta più a cuore" cioè la corsa per la premiership. Il governo Letta - E per quanto riguarda il futuro del governo Letta, D'Alema dice: "Dal di vista della base numerica forse è più debole, nel senso che, se si dovesse realizzare la profezia di Bondi, la maggioranza si restringerebbe. E' però politicamente più forte perché è meno esposto alle fibrillazioni del centrodestra, non è più dipendente dall'esito del voto sulla decadenza di Berlusconi, e può teoricamente andare ben al di là dell'anno che è stato indicato come scadenza della sua attività". Poi l'auspicio: "C'è da sperare che senza il condizionamento di Berlusconi possa operare con maggiore determinazione e chiarezza di obiettivi". "Rimpasto? Non lo so - ha detto D'Alema - se ne occupa il Presidente del Consiglio. Non sarebbe però tollerabile un dibattito tra i partiti sul manuale Cencelli".     

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