Giuseppe Conte, il premier si autoelogia. Si sente intoccabile, ma c'è chi trama per farlo fuori
«Il governo per ora va lasciato stare, perché per il momento non si può». Il peso politico del premier Conte, scrive oggi Il Giornale, per ora è molto forte, ma è totalmente legato all'emergenza coronavirus. Il Covid-19, scrive Minzolini, è paradossalmente il miglior alleato di Conte e della sua stagione politica a Palazzo Chigi, versione giallorossa. Ma c'è chi trama alle sue spalle, anche all'interno del suo secondo governo. E anche lo stesso Mattarella non sarebbe contento del suo operato. Ed è lo stesso Minzolini ad ipotizzare un possibile scenario clamoroso con un Mattarella decisionista come lo fu Giorgio Napolitano nel 2011, quando il capo dello Stato in un momento complesso, ma che non è neppure lontanamente paragonabile ad oggi, creò le condizioni per mandare a casa un governo, quello di Berlusconi, e insediare a Palazzo Chigi un esecutivo tecnico appoggiato da tutti i maggiori partiti, quello di Mario Monti.
E poi Conte deve anche destreggiarsi dalle polemiche nell' ombra dentro la maggioranza (i grillini non digeriscono il rapporto con la Ue gestito dal Pd sull' asse Gualtieri-Gentiloni) e scontri roventi al sole con l' opposizione. Ma, appunto, conclude il Giornale, come recita il mainstream, «su Giuseppi non si può». Nei fatti l' emergenza ha partorito un governo intoccabile, un altro governo. In fondo aveva ragione la Cassandra (per il Paese) di Palazzo Chigi, quel Rocco Casalino che qualche mese fa profetizzava: «Amore, tranquillo. Ci sarà un Conte Ter»,