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Giuseppe Conte e la Fase 2, "tutto nelle nostre mani": gli italiani capro espiatorio del premier?

Giovanni Sallusti
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No, non ci siamo sorbiti due mesi di fascismo sanitario (ma sarebbe più corretto dire comunismo, visto che il modello di chi ce lo ha imposto è la Cina) per sentirci dire che se da oggi qualcosa andrà male, sarà colpa nostra. Eppure, la retorica della marionetta in pochette e del Comitato di Salute Pubblica che la muove sulla Fase 2 è proprio questa. Una loro gentile e non scontata grazia, sempre ritrattabile se non ci comporteremo bene. Giuseppe Conte utilizza il Corriere della Sera per trasmettere la minaccia nemmeno troppo velata alla popolazione: «La ripartenza del Paese è nelle nostre mani. Tocca a noi decidere se vogliamo che sia risolutiva e definitiva. Se vogliamo evitare dolorosi passi indietro adesso più che mai servono collaborazione e senso di responsabilità». Se auspicate che le libertà costituzionali di muoversi, di produrre, di realizzare se stessi, diventino addirittura «definitive», state all' occhio. È un attimo imprimere «dolorosi passi indietro», che sarebbero solo colpa vostra, automaticamente generati dalla vostra cattiva condotta di fronte al Grande Fratello giallorosso (più Casalino che Orwell).

 


CHIUSURA AUTOMATICA
L' avverbio «automaticamente» lo spende Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute, in un' intervista a Repubblica: «Voglio ricordare che come si è aperto si può anche richiudere. Le chiusure se le cose vanno male avvengono automaticamente». L' intervistatore passa oltre serafico: ormai è sdoganato che Ricciardi e compagni (di laboratorio, e di fede politica) possono serrare la nazione "automaticamente", quando vogliono, derogando da quell' anticaglia pre-pandemica che è il Parlamento (peraltro dichiaratamente sgradita ai capi di Pechino) ma anche da un passaggio seppur formale col premier, ridotto a loro galoppino social.


Pure Roberto Burioni dal pensatoio scientifico che ultimamente frequenta di più, lo studio televisivo di Fabio Fazio, ha ammonito: «Forse anche in questa fase dovremo fare affidamento sui sacrifici e sulla responsabilità dei cittadini», ovvero dei sudditi reclusi per otto settimane e ora monitorati con sospetto ad ogni passo ("cittadini", si fidi professore, in filosofia politica indica un' altra condizione, non quella degli italiani sotto il tacco di Giuseppi e del Politburo dei virologi). Qualche giorno fa è stata Virginia Raggi, linguisticamente meno accorta dei signori di cui sopra, a dirla chiaramente: «I parchi aperti sono concessione che ci viene fatta dal presidente del Consiglio, ma dobbiamo meritarcela». L' Avvocato del Popolo concede al suo cliente la libera circolazione e l' autodeterminazione individuale, ma costui se le deve meritare, deve dimostrare ogni giorno di essere degno di una tale magnanimità da parte del Sovrano illuminato. Siamo in pieno paternalismo dispotico, fuori da ogni canone minimo di civiltà liberale, procediamo a concessioni, autocertificazioni e autolimitazioni alla cerchia degli "affetti stabili" (l' autocrate paternalista è sempre anche un po' moralista, e guarda storto quei viziosi tra noi che coltivassero "affetti instabili").


CHI SONO I RESPONSABILI?
Il sottinteso di tutta questa serie di bestialità giuridiche e morali è che se riesploderà il contagio sarà colpa di chi scrive, di chi legge, di tutti noi. No, signori, davvero è troppo. Chi scrive, chi legge, tutti noi, abbiamo sopportato la castrazione prolungata delle nostre libertà fondamentali, perché voi, voi uomini di governo, di scienza, lautamente stipendiati con quattrini prodotti dalla nostra volgare abitudine al lavoro, arrivaste attrezzati alla Fase 2. Se qualcosa andrà storto, sarà colpa vostra. Sarà perché ancora una volta arrivate impreparati, indietro sulla App per i tracciamenti e indietro sui presidi territoriali, indietro sui tamponi di massa (stadio che la Corea del Sud ha espletato nella Fase 1, anzi nell' unica Fase che ha avuto) e sui test sierologici, debolissimi nella decisione politica e divisissimi nella valutazione scientifica, come prima, come sempre. Non cominciate a fare i furbi, non cominciate con la colpevolizzazione preventiva degli italiani. Su, mostrateci che avete ibernato lo Stato di diritto perché avevate un piano, intendiamo un piano oltre alla permanenza del vostro deretano lì dove è accomodato ora.

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