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Giuseppe Conte, "il Dl Rilancio non esiste". Indiscreto su Mattarella, sospetto drammatico: perché ha annullato il faccia a faccia con la Boschi

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Il Dl Rilancio non esiste e quello di Giuseppe Conte, con la consueta conferenza stampa in diretta tv, sarebbe stata la solita messinscena mediatica a uso e consumo di tv, giornali e opinionisti. La tesi provocatoria è terribilmente vicina alla realtà, visto che come ricorda il Giornale la formula "salvo intese" con cui di fatto la maggioranza ha ribadito l'inesistenza, al momento, di accordi veri su alcune misure-chiave della legge lascia le porte aperte a ogni scenario. A Palazzo Chigi, insomma, regna sempre l'incertezza se è vero che "al Quirinale è stato comunicato che potrebbe - ma il condizionale è d'obbligo - arrivare 'nel week end', quindi sabato o più probabilmente domenica". 

 

 



Dalle parti del presidente Sergio Mattarella, si sottolinea, "ormai abituati alle lunghe attese di provvedimenti già annunciati in lungo e largo sui media", anche se in questo caso siamo al grottesco perché il Dl Rilancio era in origine il Dl Aprile, ma la mancanza di intesa nel governo (e la difficoltà di trovare le coperture necessarie)  lo ha fatto slittare inesorabilmente quasi di un mese. Alla faccia degli italiani che dal 4 maggio sono stati ripiombati nella vita "reale" post-lockdown e devono fare i conti di una crisi economica nascosta dalla formula Fase 2. . "Stiamo facendo una figuraccia epocale, non possiamo rinviare ancora", avevano avvertito il premier i ministri del Pd, chiedendo di evitare un nuovo Dpcm, lo strumento con cui Conte ha blindato fin qui ogni decisione sull'emergenza.  Il premier ha accettato, ma per tutta trisposta a annullato la informativa alla Camera che era stata richiesta dalla renziana Maria Elena Boschi, prevista informalmente per oggi, venerdì 15 maggio. Il sospetto è che il rinvio sia dovuto anche al fatto che il testo è ancora in via di scuttura, con il giallo dello stato d'emergenza presente nella bozza, all'articolo 26, con l'ipotesi di prolungamento di altri 6 mesi, insieme ai relativi "super-poteri" del premier. Anche per questo quell'articolo, spiegano dal Pd, "è in via di correzione: era scritto male. Riguarda solo le Regioni e le contabilità speciali, nel nuovo testo sarà chiaro".

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