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Giuseppe Conte, il retroscena. Scaricato dal suo ministro: "Alzano e Nembro? Erano i giorni delle scelte solitarie"

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Una "scelta politica insindacabile". Così Giuseppe Conte, secondo un retroscena di Repubblica, definisce con i suoi più stretti collaboratori la decisione di non istituire la zona rossa a Nembro e Alzano, a inizio marzo, nonostante le sollecitazioni della Regione Lombardia e dell'Istituto superiore della Sanità. Ora che il premier verrà ascoltato dai pm di Bergamo (e potrebbe venire ufficialmente indagato per epidemia colposa), molti nel governo iniziano a prendere le distanze dal Re di Palazzo Chigi.

 

 

 

 


"In quelle ore - ricorda a Repubblica un esponente di governo, che vuole mantenere l'anonimato - non è stato fatto neanche un Cdm come per Codogno. Erano i giorni dei Dpcm, delle scelte solitarie". Un'abitudine per la verità mai persa, anche oggi alla vigilia dei tanto strombazzati Stati generali. Ma chi di scelte solitarie ferisce, ne può anche perire. L'uomo solo al comando, e pure in Procura.

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