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Benetton, vertice notturno tra Conte, De Micheli e Gualtieri: revoca delle concessioni autostradali, trattativa saltata

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La trattativa tra il governo e i Benetton corre veloce verso il fallimento. Il vertice notturno a Palazzo Chigi tra il premier Giuseppe Conte e i due ministri coinvolti, quello delle Infrastrutture Paola De Micheli e quello dell'Economia Roberto Gualtieri (entrambi del Pd) ha partorito quella che Dagospia chiama giustamente una "nuova minaccia sgonfia": "Avanti con la revoca della concessione ad Autostrade, se da Atlantia entro il 30 settembre non arriveranno risposte che consentano di portare avanti il percorso deciso a luglio dal governo per rendere Aspi pubblica con l'ingresso di Cdp", recitano fonti del governo riportate dall'agenzia Ansa.
 

 

 

Alla presenza del segretario generale di Palazzo Chigi Roberto Chieppa e i capi di gabinetto dei ministeri dell'Economia Luigi Carbone e delle Infrastrutture Alberto Stancanelli, il mini-summit di governo ha certificato una situazione "sempre più compromessa" e una "posizione unitaria" in favore dell'avvio della procedura di revoca, dopo la decisione di Atlantia di ricorrere addirittura all'Unione europea per chiedere una procedura d'infrazione contro l'Italia per irregolarità nella trattativa. Tutto nasce dal disastro del Ponte Morandi del 14 agosto 2018, imputato alle carenze nella manutenzione del viadotto Polcevera di Genova. Da quel giorno, con tentativi a singhiozzo, entrambi i governi Conte (gialloverde  giallorosso) hanno tentato di revocare la concessione ai Benetton, controllori di Autostrade per l'Italia attraverso Atlantia, anche a fronte del rischio di penali miliardarie. L'accordo raggiunto in estate, con la staffetta progressiva tra Cassa Depositi e prestiti (controllata dal Ministero dell'Economia) e Atlantia nella gestione di Aspi, non ha retto e Cdp si è ora ufficialmente ritirata.

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