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Patrimoniale da 18 miliardi l'anno, come funziona la tassa proposta da Pd e Leu e quali patrimoni va a colpire

Attilio Barbieri
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 Mentre i ristori promessi dal premier Conte tardano ad arrivare e quando arrivano sui conti correnti i destinatari si accorgono che sono poco più che una mancetta, la sinistra di governo prova a introdurre una patrimoniale camuffata da imposta progressiva. Tra i primi firmatari dell'emendamento alla legge di Bilancio destinato a introdurre il nuovo prelievo sono Nicola Fratoianni (Leu) e Matteo Orfini (Pd). Ma i due sono in buona compagnia.

 

A sottoscrivere l'emendamento sono pure i dem Chiara Gribaudo, Giuditta Pini, Fausto Raciti e Luca Rizzo Nervo, oltre agli esponenti di Liberi e uguali, Rossella Muroni, Erasmo Palazzotto e Luca Pastorino. Il prelievo scatterebbe sui patrimoni complessivi da 500mila a un milione di euro, che verrebbero tassati dello 0,2% per arrivare fino al 2% d'imposta oltre i 50 milioni di base imponibile. E per il 2021 - l'anno in cui dovremmo uscire faticosamente dal tunnel del Coronavirus - è previsto come «premio» un prelievo transitorio del 3% sopra il miliardo di euro.

Se fosse approvata dal Parlamento, la norma introdurrebbe, a partire dal 1° gennaio prossimo, un'imposta ordinaria sostitutiva la cui base imponibile è costituita dalla ricchezza netta derivante dalla somma delle attività mobiliari ed immobiliari - al netto delle passività finanziarie - posseduta e detenuta sia in Italia che all'estero. Dunque nel conto entrerebbero anche le case, non soltanto i titoli e i depositi. La proposta, però, prevede anche l'esenzione, dal prossimo anno, dell'Imposta municipale unica, l'Imu, dell'imposta di bollo sui conti correnti bancari e sui conti di deposito titoli. Con tanto di ristoro per i Comuni, che avrebbero ovviamente un minor gettito dalla cancellazione dell'Imu.

LE MANI IN TASCA
La notizia fa presto il giro dei palazzi romani, scatenando la rabbia delle opposizioni, in particolare di Forza Italia. Per il deputato e portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato, Giorgio Mulè, si tratta di una «rapina sui conti correnti degli italiani», con la sinistra, che «cala la maschera e mostra il suo volto». A ruota segue la parlamentare, Daniela Ruffino, che definisce la proposta «un'istantanea folgorante della distanza che separa la sinistra italiana dalla realtà». Dalla maggioranza, invece, non arrivano segnali o prese di posizione né in senso negativo, né tantomeno in senso positivo. L'unico a commentare è il leader di Sinistra Italiana, Fratoianni, che parla di «giustizia e solidarietà, chiedendo a chi ha molto o moltissimo». Complessivamente i proponenti stimano un gettito di 18 miliardi. Praticamente il conto di una manovra. D'altronde la patrimoniale era nell'aria da qualche settimana, dopo che la Banca centrale europea aveva risposto picche all'idea di far sparire almeno una parte del nostro debito.

 

Tanto che l'ex ministro delle Finanze Vincenzo Visco, parlando a una trasmissione radiofonica aveva detto che «l'introduzione dell'imposta patrimoniale non è una bestemmia come sembra qui in Italia. E perfino il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta (Pd) pur ammettendo che la patrimoniale sarebbe da «evitare ad ogni costo», ha precisato che «senza investimenti diviene inevitabile». E siccome di veri investimenti per ora non se ne vedono il ragionamento si chiude come una trappola. Mentre il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, affida a Twitter un commento sarcastico sulla vicenda. «Sarebbe bello se chi oggi si scaglia contro la patrimoniale della proposta Pd-Leu contestasse ogni giorno con la stessa forza quella che c'è (e che verrebbe sostituita dalla nuova). Si chiama Imu, vale 22 miliardi di euro l'anno e colpisce immobili che spesso non danno reddito».

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