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Matteo Salvini sulla successione al Quirinale: "La catastrofe è già in atto", ecco i nomi su cui puntano Pd e M5s

Alessandro Giuli
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Il leader della Lega Matteo Salvini dice che il governo è al capolinea e il centrodestra è pronto per tornare al governo: con la via maestra del voto anticipato o trovando una maggioranza in Parlamento dopo l'eventuale sfiducia a Giuseppe Conte. Il governo che immagina sarà forte, coeso e sviluppista come la nuova Giunta della Lombarda; e sarà atlantista, perché i rapporti con gli Stati Uniti non sono mai in discussione. Il trumpismo? Resta forte e sopravvivrà a Trump, che sui fatti di Capitol Hill ha sbagliato, oscurando 4 anni di buon governo.

Senatore Salvini, il governo Conte sembra al capolinea, lo insinuano anche osservatori neutrali come Paolo Mieli sul Corriere della Sera. È così o andrà avanti rabberciato da un rimpasto?
«Mi auguro che non vada avanti, naturalmente, non per il bene della Lega ma per quello dell'Italia. È un continuo trascinarsi, litigare e rinviare senza decidere».

Cosa tiene ancora in piedi questa maggioranza?
«Le stesse ragioni per cui è nata: evitare che governino Salvini e il centrodestra. Ma in questo anno e mezzo non hanno combinato nulla. Se l'anno scorso era già grave avere un governo pre-Covid che non decideva, oggi, con la catastrofe pandemica, stiamo perdendo il 10 per cento del pil, circa 150 miliardi, e in primavera rischiamo di perdere un milione di posti di lavoro e 500mila aziende».

Lei ha escluso l'ipotesi di un governo Draghi, non immagina neppure la possibilità di un governo di scopo o di transizione?
«Le vie sono due: o le elezioni - ho fatto i conti, da gennaio in poi ci sono almeno 14 paesi occidentali in cui si andrà alle urne, dal Portogallo alla Repubblica Ceca - oppure per me rimane un'ipotesi praticabile un governo di centrodestra che nasca in Parlamento e metta al centro la salute, la crescita e le infrastrutture, le imprese, il lavoro e la riforma della giustizia».

Sulla carta mancano i numeri. Cercherà alcuni transfughi in Parlamento oppure pensa a un patto con Matteo Renzi? Si dice che vi stiate messaggiando
«Nessun messaggio con Renzi. Ma voglio vedere se va fino in fondo con Conte. Se così fosse, ripeto, la via maestra è andare a elezioni anticipate. Altrimenti, sui temi di cui ho detto, penso che l'Italia ci seguirebbe in massa e il Parlamento anche».

I Cinque stelle sono disposti a tutto pur di non mollare il governo e soprattutto pur di non tornare al voto; non ha rimpianti per l'esperimento gialloverde?
«No, perché i grillini erano diventati il partito del No e con i No non si poteva più governare».

E se questa fosse la legislatura perfetta per rieleggere Mattarella? Lo schema di Giancarlo Giorgetti prevede una rielezione a termine nel 2022, per poi tornare al voto e rieleggere il capo dello Stato con un Parlamento conforme ai tagli approvati per via referendaria. Può funzionare?
«No. Il 2022 è troppo lontano. L'unica cosa che posso dire è quanto sia triste vedere il Pd e i Cinque stelle che pensano d'impossessarsi anche del Quirinale, come se fosse una cosa loro e non un ruolo di garanzia per tutti gli italiani. Detto questo, ho stima per il presidente Mattarella. Tuttavia mi auguro che il Parlamento non si trascini per un anno pur di coccolare le ambizioni dei nomi che si sentono in giro. Tirare a campare un anno per mettere al Quirinale Prodi o Franceschini sarebbe veramente una catastrofe. Ma la catastrofe è già in atto»

Eppure Conte resta popolare nei sondaggi.
«Parliamo dei fatti. Il suo è il governo dell'instabilità e delle promesse mancate: i soldi dell'Europa sono condizionati e arrivano col contagocce, il Mes incombe, per non dire del caos nella colorazione delle Regioni, nelle aperture e nelle chiusure commerciali, nelle restrizioni delle nostre libertà civili. E il disastro scuola Insomma tutto ciò su cui si fonda la vita sociale ed economica dell'Italia».

Ma la pandemia ha colto tutti alla sprovvista, no?
«Il tema della salute non è di parte, va bene. Però non capisco perché la sinistra ha attaccato per nove mesi la Lombardia, mentre con questo governo l'Italia ha avuto uno dei tassi di mortalità più alti al mondo per Covid-19. E faccio al riguardo una segnalazione attualissima: nel piano vaccinale non sono ancora parte attiva i medici di base e i farmacisti».

Sta bocciando l'operato del commissario all'emergenza, Domenico Arcuri?
«Arcuri? Il commissario alle mascherine? Bocciato. Arcuri il commissario alla scuola? Bocciato dopo aver speso 461 milioni di euro per i banchi a rotelle con appalti secretati (presenterò un esposto in procura). Arcuri il commissario ai vaccini? Il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, non un pericoloso leghista, ha appena denunciato l'esaurimento delle dosi a disposizione. E aggiungo l'Ilva, decine di migliaia di posti di lavoro nella seconda potenza industriale europea, che non può dipendere dalla Cina o dall'India. Si potrebbe andare avanti con il Ponte sullo Stretto, che unirebbe Sicilia e Calabria e sarebbe una grande occasione anche per l'Ilva di Taranto. Ma ce li vedete il Pd e i Cinque stelle che realizzano il Ponte sullo Stretto? E le infrastrutture? 700 cantieri fermi, già progettati e finanziati, pari a circa 100 miliardi di opere. Vedi il caso della Gronda di Genova: 60 chilometri, 4 miliardi di progetto già finanziato e tuttavia fermo».

Il governo, fra scostamenti di bilancio e manovra, rivendica di aver speso già oltre 100 miliardi sul lavoro.
«Gli altri Paesi hanno speso di più e meglio. L'unica certezza è che le banche non stanno prestando i soldi a coloro che ne hanno bisogno. Ho appena messo giù il telefono con un piccolo imprenditore che chiuderà la settimana prossima. La metà delle mie telefonate sono con commercianti e partite Iva che non arriveranno a febbraio».

Gli studenti italiani hanno perso un anno di formazione. Una perdita irrecuperabile con ricadute sul mondo del lavoro. Si poteva evitare?
«Assolutamente sì: si doveva evitare. L'anno è trascorso inutilmente, nella totale indifferenza verso ciò che chiediamo: la stabilizzazione dei precari, il rafforzamento dei trasporti scolastici, la revisione dei tempi nella didattica, i sistemi di aerazione per le classi. Otto milioni di studenti e un milione d'insegnanti, ai quali sommerei gli universitari che pagano la retta e gli affitti nel caso dei fuorisede, sono stati vittime del più grande fallimento di questo governo. L'insegnamento è il cuore e la spina dorsale di una nazione, infatti molti altri paesi hanno tenuto aperte le scuole a tutti i costi, ma loro non hanno l'Azzolina come ministro».

Si dice che Europa franco-tedesca sia cambiata in meglio con la pandemia, abbandonando rigore e rigidità.
«È falso. Oggi, per chi legge, verrà approvato in Commissione a Bruxelles il regolamento per l'utilizzo dei fondi di coesione e resilienza previsti dal Recovery. Nell'articolo 9 del regolamento rientra l'austerità pre-Covid: il rapporto del 3 per cento tra deficit e pil e quello del 60 per cento tra debito e pil. Traduzione per gli italiani: aumento dell'Imu con la riforma del catasto, innalzamento dell'età pensionabile, a intuito anche una patrimoniale. Motivo per cui la Lega si asterrà, perché non vogliamo lasciare ai nostri figli nel 2056, data entro la quale dovremo restituire quei soldi e io avrò 83 anni, un'Italia mortificata e la prospettiva di andare in pensione a 80 anni».

Intanto la Germania ha stretto un accordo bilaterale extraeuropeo con Pfizer per avere 30 milioni di vaccini in più; e ora il ministero della Sanità tedesco ammette altre trattative separate con l'americana Moderna.
«Berlino applica il modello "prima i tedeschi"; quando sull'immigrazione io ho applicato lo schema "prima gli italiani" sono finito a processo. È un'Europa a due velocità».

A proposito, il processo Open Arms è stato rinviato a marzo. Sulla questione migranti Salvini sta vincendo o sta diventando un perenne imputato per sequestro di persona?
«A gennaio ho due udienze, a febbraio altre due e a marzo pure. Domanda: quanto costa tutto ciò agli italiani? Non sono minimamente preoccupato per me: niente morti o feriti. Quando ero al Viminale abbiamo rispettato le leggi italiane e quelle internazionali, facendo risparmiare all'Italia un miliardo. Ora il 2020 si è chiuso con il 300 per cento di sbarchi in più nonostante il Covid. Ma voglio essere ottimista, tra un po' finisce tutto e torniamo noi al governo».

In Lombardia governate da decenni. Letizia Moratti è stata appena nominata vicepresidente e assessore a Welfare e Sanità al posto di Giulio Gallera. È un commissariamento? L'ammissione di un fallimento di fronte alla pandemia?
«Ma quando mai! Abbiamo soltanto rafforzato la squadra in armonia con il presidente Attilio Fontana e con gli alleati di centrodestra, lo abbiamo fatto in un quadro generale pandemico ancora difficile e per rilanciare investimenti e sviluppo. Chi accusa la Lombardia d'inadempienze, si ricordi sempre che è la Regione italiana in cui si produce maggior ricchezza attraverso un altissimo volume di scambi commerciali internazionali. Il virus cinese ha colpito in prima battuta le zone più sviluppate, come a Bergamo e nel Lodigiano, che hanno reagito con forza, orgoglio ed eroismo».

I rapporti con Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni sono oggetto dei soliti retropensieri. A che punto siete?
«Ottimi rapporti. Ci sentiamo di continuo, come dimostra il rilancio in Lombardia. A Roma litigano da un mese sul rimpasto, noi in pochi giorni prendiamo decisioni e prepariamo strategie senza polemiche, lo faremo anche in vista delle comunali nelle più importanti città italiane».

Usciamo dall'Italia. Non pensa che Trump abbia sbagliato, non soltanto a rifiutare il verdetto elettorale favorevole a Biden, ma soprattutto ad aizzare la propria gente dicendo «andiamo a Capitol Hill»?
«Un peccato, perché sono stati oscurati 4 anni di buona politica per le famiglie e le imprese. In piena pandemia, gli Usa hanno investito 100 miliardi nella sanità e tagliato le tasse per 300 miliardi. Oltretutto, dopo Clinton, Bush e Obama, Trump è stato il primo presidente a non fare guerre; anzi, ha ispirato accordi di pace in Medioriente. Settantacinque milioni di normali elettori hanno votato Trump e le loro istanze resteranno vive. Detto questo: le immagini degli assalitori di Capitol Hill restano vergognose e inaccettabili. Sono comunque sicuro che l'Italia di centrodestra, in coerenza con la tradizione atlantista, avrà buone relazioni con la nuova Amministrazione».

Da sinistra le chiedono di andare oltre il trumpismo, dicendo che il sovranismo è ormai in crisi.
«A parlare così è sempre il fastidioso suprematismo della sedicente sinistra intellettuale, quella che in Italia ha abbandonato i lavoratori della cultura, dello spettacolo, della musica e dell'arte. Mi chiedo per esempio a che titolo uno come Michele Serra ritenga inaccettabile che Salvini ascolti Fabrizio De Andrè magari lo vieteranno con il prossimo Dpcm. Ma noi andiamo avanti senza paraocchi per la nostra strada, la si chiami sovranista oppure no: difendiamo l'identità e la tradizione, lottiamo contro ogni droga fedeli alla lezione di San Patrignano, alla faccia delle serie tv che l'infangano. E' un altro tema che ci differenzia da certa sinistra, come ho appena testimoniato visitando la comunità Nuovi orizzonti di Frosinone».

È preoccupato per il bavaglio imposto a Trump da Twitter e Facebook?
«L'azione più grave è quella attuata da Twitter, che ha cancellato l'account di Trump per sempre. È vero che si tratta di un servizio privato ma come tutti i social ha assunto una funzione pubblica. È una decisione senza precedenti che impone riflessioni serie. Io vorrei poter leggere sui social anche le idee più lontane dalle mie. Fermo restando che l'istigazione alla violenza vada condannata, la censura non mi piace mai».

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