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Forza Italia terremotata da Mario Draghi, tre deputati lasciano Silvio Berlusconi: chi molla (e chi potrebbe farlo)

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Dopo la scelta di Mario Draghi di chiamare al governo tre esponenti di Forza Italia anti-sovranisti,  il partito di Silvio Berlusconi è entrato in subbuglio. Il Cav è corso ai ripari e  ha subito nominato Antonio Tajani coordinatore unico e gli viene anche  affidato il compito di "gestire l'attività e il contributo di Forza Italia al neonato governo Draghi". Annamaria Bernini sua vice e Licia Ronzulli,  responsabile per i rapporti con gli alleati. Ma il caos è scoppiato lo stesso: tre deputati, Osvaldo Napoli, Daniela Ruffino e Guido Della Frera hanno lasciato il gruppo alla Camera per il Misto.  Se ne vanno con Giovanni Toti in "Cambiamo!", mentre Stefania Prestigiacomo minaccia di voler lasciare la politica.

 

 

A questi ultimi non piacciono le ultime scelte del Cav: secondo Repubblica, "è la rivincita di quelli che i filo-draghiani forzisti definiscono i salviniani del partito. Infatti proprio Tajani e la Bernini erano i ministri indicati da Berlusconi a Draghi, ma che il premier non ha voluto perché ritenuti troppo vicini alle posizioni leghiste. Tajani è stato "fatto fuori" con la scusa che era stato equiparato agli altri big dei partiti che sostengono l'attuale maggioranza e se fosse entrato come ministro, sarebbero dovuti entrare anche Nicola Zingaretti e Matteo Salvini.

 

 

 

A questo punto Berlusconi è dovuto correre ai ripari: avendo al governo tre neo ministri che da deputati, appena pochi giorni prima, stavano per lasciare il partito, se solo Fi non avesse sposato la linea delle larghe intese, ha dovuto controbilanciare internamente gli equilibri di Forza Italia, spostandola più a destra. Ed ecco la rivolta del "corpaccione" del partito che da mesi lavora sottotraccia per avvicinare gli azzurri alle forze più europeiste. Una manovra guidata dal vecchio e fidato amico di Berlusconi, Gianni Letta. Ora però il rischio è che il partito si sfaldi ancora e perda anche appeal nei vari sondaggi che, nonostante Forza Italia sia crollata sotto il 10%, stavano riniziando a salire.

 

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