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Luigi Di Maio, la mossa-Sahel: come spinge Giuseppe Conte in Parlamento (e il significato di questa mossa)

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L’asse Bruxelles-Roma è caldissimo e potrebbe comportare dei cambiamenti cruciali nello scenario parlamentare italiano. Il Comitato politico e di sicurezza dell’Unione europea ha nominato Emanuela Del Re rappresentante speciale per il Sahel: stando alle indiscrezioni del Corriere della Sera, la sua candidatura è stata avanzata da Josep Borell grazie anche alla regia di Luigi Di Maio. Il quale durante il governo giallorosso ha avuto Del Re in qualità di viceministra, apprezzandone la competenza in materia di Africa. 

 

 

La sua nomina in seno all’Ue potrebbe avere dei risvolti importanti sulla politica italiana, dato che con le dimissioni da parlamentare si libererebbe un seggio a Montecitorio: e quale occasione migliore per “buttar dentro” Giuseppe Conte? In questo modo la sua situazione si sbloccherebbe definitivamente, perché rientrerebbe a pieno titolo nel gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle. Ovviamente l’ex presidente del Consiglio ha tutto l’interesse a farlo, ma ciò che un po’ stupisce è che dietro a questa operazione ci sia la regia di Di Maio. 

 

 

Il quale pare voglia dimostrare di non essere l’antagonista di Conte e di non voler intralciare la sua nuova leadership: il Corsera scrive che il meccanismo è stato “voluto e studiato” dal titolare della Farnesina. Insomma, Giggino tenta di scacciare il sospetto di voler fare le scarpe a Conte, così come si legge da più parti. Per inciso, la sua svolta garantista è stata interpretata proprio in tal senso: un affrancarsi dall'ex premier per porsi come interlocutore privilegiato con il Pd. Insomma, staremo a vedere.

Tra l’altro già si parla dell’assunzione di alcuni membri dello staff di Conte ai tempi di Palazzo Chigi: da Rocco Casalino a Maria Chiara Ricciuti, con l’obiettivo di rafforzare la comunicazione grillina di Montecitorio. Quindi Conte dovrebbe correre alle suppletive in autunno a Roma, mentre Enrico Letta lo farà a Siena: in tal caso M5s e Pd dovrebbero supportarsi a vicenda, rinsaldando un’alleanza a dir poco vacillante. 

 

 

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