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Silvio Berlusconi, "dopo il faccia a faccia ad Arcore". Partito repubblicano, nuova drastica accelerazione: Salvini e Meloni spiazzati?

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Una accelerazione improvvisa. Silvio Berlusconi domenica sera vede a cena ad Arcore Matteo Salvini, e l'indomani rilancia spiazzando, forse, lo stesso leader della Lega. Il Cav, intervenendo alla presentazione del candidato sindaco del centrodestra a Torino, Paolo Damilano, svela dettagli pesantissimi sul faccia a faccia con l'alleato. "Domenica ho avuto un lungo incontro con Salvini, siamo d'accordo su tutto, avanti insieme per arrivare con un centrodestra unito alle prossime importanti elezioni nazionali nel 2023. Va tutto bene e si va avanti". La suggestione, secondo il Giornale, è quella di formare un "partito repubblicano" italiano, sul modello di quello americano e che peschi dalle migliori esperienze europee, a partire dalla Cdu tedesca per arrivare ai gollisti in Francia. In questo senso, il risultato delle regionali francesi, con un notevole exploit della destra "classica" e moderata e un risultato invece deludente per la grande favorita, la sovranista Marine Le Pen (un po' la Meloni d'Oltralpe), potrebbe dare una grossa spinta al progetto di "centro barra destra" dell'ex premier.

 

 

 



Più di un giornale, lunedì mattina, riferiva nei suoi retroscena di un Salvini un po' sorpreso dalle parole pronunciate domenica mattina da Berlusconi, sulla necessità di "creare un partito unico del centrodestra entro il 2023", la data supposta per le elezioni politiche. Da giorni l'ex ministro degli Interni è la lavoro con Berlusconi stesso per creare le condizioni per una "federazione" tra Lega e Forza Italia, scenario molto più morbido e che pure trova resistenze nei due partiti, soprattutto da parte di chi teme che con una "fusione a freddo" si possano perdere identità, qualche percentuale di voto e soprattutto poltrone. Anche per questo Berlusconi ha rassicurato tutti ribadendo il suo no a "fusioni a freddo", appunto, ma il suo era anche un modo per assicurare: non si torna indietro, la strada è tracciata e l'orizzonte temporale preciso. secondo Pietro Senaldi, condirettore di Libero, non a caso la prospettiva è quella di un listone unico alle prossime politiche.

 

 

 



"Il centrodestra è la prima forza in Parlamento ed è il primo azionista del governo Draghi", ha quindi rivendicando Berlusconi, segnando in questo senso una differenza con Fratelli d'Italia, che è invece all'opposizione. Su Damilano, invece, è grande la fiducia: "Dopo 28 anni di sindaci della sinistra è giunto il momento che Torino abbia il diritto di cambiare, di avere un primo cittadino del centrodestra. Paolo deve girare il lungo e in largo Torino, incontrare tutti, sorridere a tutti e spiegare a tutti il suo programma di centrodestra".

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