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Lucia Annunziata, bomba su Draghi: "Sarò maliziosa, ma...", chi sta per far fuori

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E se Mario Draghi si stesse preparando a restare in campo, anche alla fine di questa legislatura? Il sospetto, appena accennato, è di Lucia Annunziata, che nel suo fondo sulla Stampa prende in esame le parole del premier contro il populismo sganciata al G7 in Baviera, i silenziosi ma molto influenti agganci di cui l'ex numero 1 della Bce gode negli Stati Uniti e in Europa e il quadro dei partiti italiani altamente instabile, soprattutto sul versante - appunto - dei cosiddetti populisti. 

 

 

 

 

Secondo la Annunziata la guerra in Ucraina ha messo in crisi Draghi, il governo e la sua maggioranza, bloccando manovra e comunicazione in questi primi mesi. SuperMario, preso nella morsa di partiti in fibrillazione per questioni etico-politiche, sondaggi e spinte da campagna elettorale (per le amministrative, ma con un occhio già alle politiche) sembrava aver perso smalto e slancio del 2021, quando lotta al Covid, vaccini e Pnrr avevano di fatto congelato ogni critica e ipotesi di disarcionamento.

 

 



"In questo anticipo d'estate, tuttavia, l'Inquilino di Palazzo Chigi è ripartito prendendo in mano proprio i dossier economici, vestendo di nuovo il ruolo dell'economista di status", sottolinea la Annunziata, ricordando come negli Stati Uniti il premier "continua a contare (dai segnali che si hanno) molti amici, come la influente ex governatrice della Fed, oggi ministro del tesoro, Janet Yellen". Da qui gli slanci sul price cap, il tetto al prezzo del gas, e le parole appunto su crisi economico e derive populiste. L'ombra di Putin sul voto, come nel 2018. "Per un uomo, come Draghi che si fregia della propria calma, il riferimento al populismo al G7 è un forte segnale - nota la Annunziata -. E la mente maliziosa del cronista non riesce a non vedere che queste parole risuonano proprio mentre in Italia è in corso una resa dei conti dentro l'ormai ex fronte populista, nella versione leghista e in quella M5s". Chi meglio di Draghi potrebbe opporsi a queste onde? Uno scenario in cui le manovre di Di Maio, per esempio, e quelle del Pd assumono contorni molto meno velleitari e assai più definiti.

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