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Sondaggi, Feltri: "Assurdo oscurarli, fateceli vedere fino all'ultimo"

Vittorio Feltri

Vittorio Feltri
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Chi scrive e approva le leggi nel nostro Paese andrebbe sottoposto a perizia psichiatrica con una certa frequenza. Pensate che da ieri è vietata la divulgazione dei sondaggi politici. Quale è la motivazione posta alla base di una simile idiozia? I minorati mentali che hanno adottato tale disposizione ritengono che rendere note al pubblico le intenzioni di voto degli elettori significa influenzare coloro che partecipano alla consultazione. In realtà, le indagini demoscopiche non modificano le idee dei cittadini, semmai le confortano. Dopo oltre un mese di stucchevole campagna elettorale, durante la quale i candidati hanno detto stupidaggini di ogni colore, credo che la gente abbia ampiamente capito a chi dare la preferenza e a chi negarla. I sondaggi si limitano a fotografare la situazione, non sono in grado di alterarla. Questo lo comprenderebbe anche un imbecille, eppure è un concetto che non entra nelle testoline di quelli che sono chiamati a legiferare, teste che contengono ben poca materia grigia. D'altronde basta sentirli ciarlare in tv per rendersi conto che non sono capaci di ragionare con giudizio, al punto che poverini promettono soldi a tutti, bonus e super bonus, quando lo Stato ha un debito pubblico mostruoso, quindi dalle sue casse non si cava neanche un centesimo.

 

 

 

Qui si tratta di amministrare una Nazione, di attrezzarsi a farlo cum grano salis, altro che chiudere la bocca ai sondaggisti i cui dati pressoché giornalieri erano le uniche cose che uomini e donne leggevano con curiosità. Da notare che le cifre attribuite ai vari partiti mutavano di qualche decimale e che gli istituti specializzati in questo difficile lavoro convergevano, più o meno, nelle valutazioni. Se gli aspiranti deputati e senatori attribuiscono alle statistiche un successo o una bocciatura va da sé che non sono da eleggere bensì da ricoverare d'urgenza.

 

 

 

Per coerenza, se si eliminano i rilevamenti sulla propensione al voto, dovrebbero essere messe al bando anche le previsioni del tempo perché, secondo i cervelli di gallina, potrebbero incidere sui cambiamenti meteorologici, così come bisognerebbe abolire i pronostici calcistici in quanto idonei a determinare l'esito delle partite, quindi della classifica. Chiediamo al governo di sopprimere la norma che impedisce la pubblicazione delle ipotesi in ambito politico, considerato che in ogni bar e in ogni famiglia in questi giorni non si parla che di Letta, Meloni e perfino di Calenda. Ognuno afferma la sua liberamente senza commettere alcun reato. Visto che Draghi è ancora molto applaudito, cancelli il divieto in questione o si adoperi affinché decada, così lo applaudiremo pure noi.

 

 

 

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