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Daniela Santanchè pronta a cedere le deleghe: il caso al Ministero

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Si dice pronta a un clamoroso passo indietro, Daniela Santanchè. La senatrice di Fratelli d'Italia, neo-nominata ministro del Turisimo, è nel mirino dell'opposizione che le contesta un presunto conflitto di interessi per il suo ruolo di azionista del Twiga, uno dei più celebri stabilimenti balneari d'Italia e locale-simbolo della movida della Versilia.

 

 

 

Il suo coinvolgimento nella società di proprietà di Flavio Briatore è noto a tutti, la stessa Pitonessa spesso è andata in tv, fino a poche settimane fa, testimoniando la rabbia del settore dei balneari. Socia di minoranza del Twiga da 22 anni, con il 24% delle azioni, la Santanchè sostiene di non essere in conflitto perché non ha ruoli né cariche formali nell'impresa, ma a scanso di equivoci, sottolinea il Corriere della Sera, ha già messo in chiaro: "Se ci fosse un problema di opportunità" potrebbe cedere le deleghe sulle spiagge previste al suo Ministero: "Non ho ancora parlato con Meloni, ma se decidesse di assegnarle ad altri non avrei obiezioni".

 

 

 

La partita delle deleghe e dei presunti conflitti d'interessi riguarda anche altri big di peso del governo di centrodestra. Innanzitutto, Guido Crosetto. Il titolare della Difesa è stato attaccato dal M5s perché sarebbe "passato direttamente dalla rappresentanza di interessi di industrie che operano nel settore della difesa al ministero competente". L'ex presidente di Aiad, la federazione delle aziende dell'aerospazio, della sicurezza e della difesa, risponde a Greenpeace (che lo ha definito "lobbista di punta dell'industria bellica") con queste parole: "Le aziende io le chiudo, esco da tutto definitivamente, butto via anni di lavoro. È una scelta dura, ma lo faccio perché servire il mio Paese è l'onore più grande". Si dà tempo 3 mesi, come da legge, per sgomberare qualsiasi ombra.

 

 

 

Politicamente, però, il nodo più complicato è quello sui porti, una delega disputata dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, vicepremier e segretario della Lega, e quello del Mare e del Sud Nello Musumeci, di FdI. Un braccio di ferro che potrebbe avere ripercussioni pesanti anche sugli equilibri interni alla maggioranza.

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