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Giorgia Meloni e Berlusconi, "forse il passaggio di testimone...": parole pesantissime

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La differenza tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi? C'è, eccome. Ed è Giorgia Meloni, intervistata da Bruno Vespa, a confermarla con parole tanto brutali quanto illuminanti. Il conduttore di Porta a porta ha dedicato al premier e leader di Fratelli d'Italia il suo ultimo libro, La grande tempesta. Mussolini, la guerra civile. Putin, il ricatto nucleare. La Nazione di Giorgia Meloni, dedicando alle tensioni nel centrodestra che hanno preceduto la formazione del governo un ampio spazio.

 

 

 

 

"Con Salvini - spiega Meloni - si è stabilito un rapporto nuovo e diverso". Il leader della Lega "ha capito quel che si poteva e quel che non si poteva fare e mi ha aiutato a cercare soluzioni. In certe situazioni lui mi ha chiesto di aiutarlo, in altre io l'ho chiesto a lui. Franchezza reciproca senza polemiche. Un mediatore? Beh, il fatto di non schierarsi aprioristicamente con Berlusconi mi ha aiutato molto". E con il Cavaliere?, chiede Vespa. "Con lui c'è stata qualche incomprensione in più, figlia del passaggio di testimone".

 

 



"Quando si vivono certi momenti epocali - sottolinea Meloni nel libro di Vespa -, è fatale che ci siano delle scosse. Non so quanto sia stato ben consigliato all'inizio, ma devo riconoscergli la lucidità di capire quali fossero alla fine le priorità per non deludere chi aveva creduto in noi e nel ritorno dopo undici anni a un governo politico di centrodestra. Il suo discorso sulla fiducia pronunciato al Senato il 26 ottobre è stato bello e importante, e sono stata contenta di applaudirlo". Vespa chiede poi al premier perché ami parlare di "Nazione" e non di "Paese". "Perché Paese è un luogo fisico, chiuso e delimitato, mentre la Nazione è un luogo dell'anima che tiene insieme cultura, identità, condivisione". 

 

 

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