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Calderoli, "ho tutte le carte": come smaschera il "mastino" del Pd

Roberto Calderoli

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"Io non so se chi parla in questi giorni sia il presidente della Campania Vincenzo De Luca, Maurizio Crozza che fa De Luca, o un terzo De Luca ancora..". Roberto Calderoli, in una intervista a Il Corriere della Sera, si rigira tra le mani dei fogli, che sono "la proposta di intesa firmata nel 2019 dal governatore della Campania De Luca. È, in pratica, la Regione Campania che chiede quelle autonomie che oggi, secondo non so quale dei De Luca, dividerebbero il Paese". Quindi, è "leggere la proposta oggi che fa pensare a Crozza", prosegue Calderoli. "Per me De Luca è una persona simpatica e furba in maniera incredibile. Credo anche che sia stato un grande sindaco di Salerno. Ma, come governatore della Campania, emerge troppo il lato furbacchione".

 

 

Che abbia cambiato idea, il governatore, è sempre una eventualità, ma, aggiunge il ministro, "so che oggi De Luca mi attacca frontalmente, cerca di costruire un fronte del Sud contro l’autonomia e sostiene che lo stia cercando di spaccare il Paese perché voglio attuare la Costituzione. Posizione sbagliata ma in sé legittima. Però non è il solo De Luca. La sua proposta fa riferimento a due pronunciamenti pro autonomia del Consiglio regionale della Campania. Non una: due. In cui testualmente si dicevano 'disponibili ad affrontare la sfida'. Comunque, sono in tanti ad aver cambiato idea". 

 

 

"Questa intesa", osserva ancora Calderoli, "è stata indirizzata dall’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Un altro che oggi ha improvvisamente cambiato idea: ma l’autonomia era già nel contratto del governo Conte nel 2018. Qui non siamo più ai personaggi in cerca d’autore, ma in cerca di un’identità". La proposta del presidente De Luca, "con alcuni distinguo, chiedeva le competenze più cruciali. Quelle che oggi fanno quasi gridare all’attentato alla Costituzione. La sanità, per esempio. L’istruzione. E poi le valutazioni d’impatto ambientale, le autorizzazioni paesaggistiche minori e diverse altre fino alla rete regionale dei musei e dei beni culturali".  

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