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Sallusti, "la sinistra non capisce un c****": 100 giorni-Meloni, gufi zittiti

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Alessandro Sallusti
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Oggi sono i cento giorni del governo Meloni. Lo scontro politico e mediatico tra chi rivendica le cose fatte e chi denuncia quelle non fatte è un rito che poco ci appassiona. Cento giorni sono come pochi passi in una maratona podistica, comunque siano stati percorsi è presto per dire come finirà e tutto può ancora succedere sia in bene che in male. No, a me interessa di più un altro aspetto di questo simbolico anniversario, quello di verificare quanto fondate fossero le profezie delle sinistre e dei loro gazzettieri nel caso le destre avessero vinto le elezioni e fossero quindi andate al governo del paese. Ricordate? Uno scenario da incubo che a parte (forse) l’invasione delle cavallette prevedeva ogni possibile tragedia. Bene, vediamo.

 

 

 

Ci avevano detto che con le destre al governo i buoni rapporti tra Italia ed Europa avrebbero avuto i giorni contati. Dopo cento giorni si deve prendere atto che Giorgia Meloni è stata accolta in Europa con grande rispetto, che la premier sta trattando in modo autorevole e responsabile i principali dossier con i suoi omologhi, da Macron a Scholz, e che i ministri degli Esteri Tajani, della Difesa Crosetto e dell’Economia Giorgetti si stanno muovendo sullo scenario internazionale con altrettanto prestigio. Ci avevano detto, le sinistre, che le destre al governo avrebbero sfasciato i conti pubblici mentre forse mai come prima d’ora i conti, pur scassati, sono sotto controllo. E le bollette? Bè la previsione era catastrofica, ma proprio ieri il ministro Giorgetti ha annunciato un calo del 40 per cento rispetto all’era Draghi.

E ancora. Ricordate la litania sull’allarme fascismo? Bene, non mi sembra di vedere per le strade squadracce di camicie nere armate di manganello e olio di ricino, né c’è il pur minimo sintomo che appaiano in futuro. Quel che rimane vivo di violenza politica - vedi anche gli attentati e le minacce di queste ore - ha tutt’altro colore (rosso) e origine (anarchica). Le sinistre volevano fare credere agli italiani che con il governo delle destre l’Italia sarebbe tornata, per via delle antiche amicizie di Berlusconi e Salvini, a strizzare l’occhio a Putin. Bene, dopo cento giorni stiamo per rifornire gli ucraini di armi italiane sempre più potenti e tecnologicamente avanzate. Andiamo avanti. Con le sciagurate politiche sanitarie di Meloni e Salvini - altra profezia del Pd - il Covid sarebbe ripartito alla grande ma ovviamente non è successo. Né risulta che le donne italiane non possano più abortire come era stato annunciato come certo da Letta e compagni, i gay possono continuare ad amarsi pubblicamente e nessuna caccia al nero è stata autorizzata per decreto.

 

 

 

Insomma questi cento giorni dimostrano due cose. La prima: esiste una destra moderna e liberale che ha titoli e competenze per governare, bene o male lo vedremo, una grande democrazia occidentale quale è l’Italia. La seconda: le sinistre italiane tutte, e tutti i suoi cantori di ogni ordine e grado, non capiscono un cazzo di cosa è oggi la destra, né dell’Europa e tantomeno del paese. Mi spingerei a dire che sanno ben poco anche di cosa dovrebbe essere una sinistra nell’anno di grazia 2023. Quindi, nel giorno dei 100 giorni auguriamoci altri 1.725 giorni - quelli che mancano a fine legislatura - di un governo come questo.

 

 

 

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